I carabinieri hanno arrestato Biagio Lupica Tondo e il nipote Daniele. La vittima ha raccontato anche l'episodio del 2015 quando, fu colpito a bastonate in testa e accoltellato. Al centro delle aggressioni il possesso di un fondo agricolo destinato al pascolo
Bronte, minacce di morte a bracciante per un terreno Il proprietario denuncia estorsione e tentato omicidio
Avrebbe minacciato con un coltello lungo 40 centimetri uno dei due braccianti incaricati dal proprietario di arare un fondo agricolo di cui si era illegalmente appropriato, che nel 2015 aveva accoltellato e bastonato. È questa l’accusa contestata a Biagio Lupica Tondo, di 67 anni, che è stato arrestato dai carabinieri della tenenza di Bronte (e che si trova adesso nel carcere catanese di piazza Lanza) per tentata di estorsione aggravata. Per lo stesso reato è finito ai domiciliari un nipote dell’uomo, Daniele Lupica Tondo, di 43 anni, che avrebbe fatto dei sopralluoghi per informare lo zio.
Le indagini dei carabinieri sono state avviate dopo la denuncia della vittima che ha raccontato di avere subito minacce e violenze da Biagio Lupica Tondo già a partire dal 2013 per il possesso di un fondo agricolo. Anni in cui il 67enne avrebbe posto in essere una comportamento mirato a ottenere con la forza e a titolo gratuito un fondo agricolo di 16 ettari in contrada Placa Torre. Di fronte al fermo diniego della vittima sulla cessione del terreno, gli indagati avrebbero replicato le minacce fino all’aggressione più violenta avvenuta nel 2015. Come ha raccontato il proprietario del fondo agli inquirenti, in quell’occasione Tondo lo avrebbe ferito con un coltello all’addome e colpito a bastonate in testa. Per questo, adesso, l’arrestato è sotto accusa anche per tentato omicidio.
La vittima per anni ha lasciato in stato di abbandono il terreno, rinunciando a portare gli animali per il pascolo per il timore di rappresaglie e per poter continuare la propria attività lavorativa. Quest’anno però il proprietario ha deciso di ritornare a utilizzare il fondo.
Per fare arare l’appezzamento di terreno, il proprietario ha incaricato un bracciante agricolo che, conoscendo la personalità di Biagio Lupica Tondo, ha chiesto la presenza di un’altra persona. La vittima gli ha affiancato un altro bracciante, non italiano. È stato quest’ultimo a essere minacciato con un coltello e invitato ad andare via da Lupica Tondo che ha chiesto dove fossero la vittima e il figlio che, ha minacciato, avrebbe ucciso lo stesso giorno rivendicando la proprietà del terreno. I due braccianti sono andati via e la vittima ha denunciato l’accaduto ai carabinieri di Bronte.