La polizia di Stato, nell’ambito di mirati servizi predisposti dalla questura per il contrasto al fenomeno dello spaccio di stupefacenti, è intervenuta ieri sera su strada nel cuore di Brancaccio ha arrestato un pusher, ha sequestrato denaro e dosi di stupefacente ed ha interrotto quella che probabilmente era un’attività di spaccio al minuto nel cuore del […]
Brancaccio, arrestato giovane pusher
La polizia di Stato, nell’ambito di mirati servizi predisposti dalla questura per il contrasto al fenomeno dello spaccio di stupefacenti, è intervenuta ieri sera su strada nel cuore di Brancaccio ha arrestato un pusher, ha sequestrato denaro e dosi di stupefacente ed ha interrotto quella che probabilmente era un’attività di spaccio al minuto nel cuore del popoloso quartiere.
I poliziotti del commissariato di Brancaccio hanno così tratto in arresto Antonino Lauricella, 21enne palermitano dell’omonimo quartiere. In via Brancaccio, su un tratto di strada buio e senza un apparente motivo che ne giustificasse una sosta prolungata, gli agenti lo hanno notato mentre sera seduto a bordo di un motociclo in sosta e, insospettiti dal suo atteggiamento, hanno ritenuto opportuno sottoporlo a controllo e perquisizione.
La loro scelta ha sorpreso il giovane il quale, nel corso delle attività ha manifestato irrequietezza e nervosismo. Il motivo di tale insofferenza al controllo di polizia si sarebbe compreso solo all’esito della perquisizione: ben nascosti nelle parti intime, sono stati infatti trovati denaro, circa 300 euro, nove dosi di hashish per un peso di 8,7 grammi e otto dosi di crack per un peso di 1,2 grammi. Tutto è stato sottoposto a sequestro ed il giovane tratto in arresto.
Il provvedimento è stato poi convalidato dall’autorità giudiziaria ed ulteriori indagini sono in corso per stabilire la provenienza dello stupefacente, anche alla luce di recenti interventi della polizia di Stato a Brancaccio, nel corso dei quali sono stati scoperti e sottoposti a sequestro due laboratori artigianali per la produzione di crack, nonché arrestati i rispettivi tenutari.
(Fonte: questura di Palermo)