Boschi a Catania, affluenza record e ceste regalo «Il Sud si salva da solo, niente soluzioni da Roma»

Visita con affluenza record per la prima di Maria Elena Boschi in Sicilia, ministra delle Riforme per il governo Renzi ad appena 34 anni. Calca da star e ceste in dono per la titolare di un dicastero che ha in cantiere riforme importanti, come l’abolizione del Senato. L’intervento centrale di Boschi è una lunga sfilza di elogi all’attività svolta dal governo targato Pd attraverso le riforme. Senza dimenticare di evidenziare la «ripartenza italiana» da quando la presidenza del consiglio Matteo Renzi è in corso. «Seppur di poco la disoccupazione è diminuita e abbiamo garantito un posto a tempo indeterminato a milioni di giovani che prima non avevano questa garanzia». Battendo sul tasto occupazione Maria Elena Boschi riceve la prima e unica contestazione di giornata da parte di un partecipante — che ha però abbandonato la sala senza aspettare risposta della ministra — relativamente alla recente modifica dell’articolo 18.

«Sull’anticorruzione in Europa ci copiamo e siamo una buona prassi — continua Boschi —. Abbiamo introdotto per primi il reato di voto di scambio. Abbiamo proposto riforme che garantisco efficienza in tempi rapidi: è quello che caratterizzerà anche la riforma della pubblica amministrazione». A far visita alla ministra Boschi a Catania è giunto anche il presidente della Regione Rosario Crocetta. Pochi minuti di colloquio maturato in extremis, un tempo che il governatore ha sfruttato soprattutto per ringraziare il presidente del consiglio per quanto fatto per il bilancio siciliano.

E proprio sul destino della politica regionale, Maria Elena Boschi si esprime prima dell’intervento centrale che ha caratterizzato il suo primo appuntamento catanese. «Mi sembra prematuro in questo momento parlare di default e commissariamento. Io mi auguro, ovviamente, per la Sicilia e per i cittadini siciliani, che non si debba arrivare a un commissariamento, ma che si riesca a rispettare un piano di rientro e gli accordi presi. Da parte del Governo c’è stata un’attenzione in particolare cercando di far fronte a situazioni delicate, come crisi occupazionali e situazioni di precariato, rispetto alle quali il governo è intervenuto con delle risorse aggiuntive specifiche. Ovviamente ci deve essere in primis un impegno della Sicilia per la Sicilia».

Boschi garantisce pari interesse per il Mezzogiorno dopo la successione a sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri di Dario De Vincenti a Graziano Delrio. «Il Sud non è assolutamente sparito dall’agenda del governo. Mai — afferma — Lo dimostra non soltanto l’attenzione del presidente del Consiglio, che più volte in quest’ultimo anno è venuto a visitare in prima persona le città più importanti della Sicilia, della Calabria e della Campania, ma anche un impegno costante da parte della presidenza del consiglio, da parte del precedente segretario Delrio, e che sicuramente continuerà con il nuovo segretario De Vincenti. C’è stato un cambio di passo da parte delle regioni del Sud, per cui si cerca veramente di trovare delle strade condivise». 

«Il Sud si vuole salvare da solo — evidenzia Boschi — Il governo c’è, è accanto all’impegno degli amministratori locali, ma credo sia passato il tempo in cui ci si aspetta una soluzione da Roma. Si lavora insieme e insieme alle altre regioni d’Italia». 


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