«È un vero scandalo che nessuno intervenga, dopo che l'area dell'ex cotonificio - 5.500 metri quadri coperti da eternit - è stata posta sotto sequestro per la pericolosità dei materiali». Queste le parole di Eduardo Marchiano, dell’associazione Aice Palermo. Il consiglio comunale ha destinato il sito alla costruzione di 378 alloggi
Amianto, bomba ecologica a Partanna Mondello «La Regione mette a rischio la nostra salute»
«È un vero scandalo che nessuno intervenga, dopo che l’area dell’ex cotonificio è stata posta sotto sequestro per la pericolosità dei materiali». Queste le parole di Eduardo Marchiano dell’associazione Aiace Palermo, impegnata per la valorizzazione del quartiere di Partanna Mondello.
La scorsa estate è stata sequestrata dalla Polizia Municipale una vera e propria bomba ecologica a due passi dal mare. Nell’ex cotonificio oramai di proprietà della Regione Siciliana sono stati riscontrati circa 5.500 metri quadri di eternit utilizzato nelle coperture dei capannoni industriali presenti nell’area. La struttura versa in grave stato di degrado, poiché, nel tempo, l’ente proprietario non ha ottemperato agli obblighi previsti dalla normativa circa la messa in sicurezza del sito. Il sequestro è stato eseguito dagli agenti del nucleo di polizia urbanistico-edilizia coordinati dal commissario Enrico Farina, per grave inquinamento ambientale e potenziale pericolo alla salute pubblica.
«Dopo il blitz della Polizia Municipale e i vari articoli di luglio di quest’anno, che hanno interessato la zona tra la via Partanna Mondello e la via Aiace, la Regione non ha ancora provveduto a bonificare questo sito, continuando a mettere in serio pericolo i residenti della borgata marinara», denuncia Marchiano. «Ricordo inoltre che in questa zona, una volta bonificata, come recita la delibera del consiglio comunale di aprile 2013 del nuovo piano di edilizia sociale, sono previsti, per le ex aree industriali dismesse da almeno tre anni, ovvero aree D, la costruzione di 378 alloggi. Capite bene quanto è importante tutto ciò; si darebbe una risposta concreta a coloro che in questo momento vivono il dramma della casa. Quanto ancora dovrebbero aspettare per la bonifica?».