La scorsa settimana circa 200 operai ex Fiat, da marzo senza cassa integrazione, avevano bloccato i binari della stazione di Termini Imerese per protestare contro il decreto del ministero del Lavoro secondo cui ad anticipare la cassa integrazione doveva essere l'azienda e non l'Istituto Nazionale di Previdenza
Blutec, sbloccato il pagamento diretto Cigs «Salvi gli investimenti su Termini Imerese»
Il ministero del Lavoro ha autorizzato il pagamento diretto della cassa integrazione agli operai Blutec da parte dell’Inps. Lo ha annunciato il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone con un tweet. La scorsa settimana circa 200 operai ex Fiat, avevano occupato i binari della stazione di Termini Imerese per protestare contro il decreto del Mise secondo cui ad anticipare la cassa integrazione doveva essere l’azienda e non l’Istituto Nazionale di Previdenza. «Secondo quanto mi è stato riferito – afferma il segretario della Uilm Palermo Vincenzo Comella – è stato modificato l’ultimo decreto, perché c’era stata una interpretazione non corretta della consistenza economica dell’azienda e quindi oggi viene autorizzato il pagamento diretto dell’Inps, visto che la stessa non può anticipare i soldi. Quello che hanno fatto del resto tutte le altre volte».
Per i lavoratori, dice il sindacalista, «cambia poco nell’immediato perché la cassa integrazione ad ogni modo avrebbero dovuto riceverla. Cambia molto per il potenziale investimento futuro su Termini Imerese». Il pagamento diretto mette in condizione l’azienda – spiega ancora Comella – di avere più agibilità negli investimenti «con l’augurio che al più presto non si parli più di cassa integrazione». Se l’azienda avesse dovuto anticipare tutti i mesi di Cigs, «questo avrebbe sicuramente pregiudicato gli stanziamenti», sottolinea il sindacalista.
Un provvedimento quindi che risolve la situazione, che ora non dovrebbe più ripetersi. «Questo errore ha messo i lavoratori ancor più in difficoltà, visto che erano senza retribuzione da mesi». Per Comella è necessario che «ne tengano conto per il prossimo provvedimento, per farlo nei modi e nei tempi giusti: siamo al 15 giugno ed è già il primo periodo per approvare un nuovo decreto, perché l’ultimo si fermava a fine maggio».