Blutec, la protesta ora si sposta a Fiumetorto Cgil: «Operai senza ammortizzatori da luglio»

L’ennesima protesta degli operai ex Fiat di Termini Imerese, che riguarda 650 persone del diretto e 300 dell’indotto, prova qualche variante. E si sposta alla stazione di Fiumetorto, nella zona industriale, dove il transito dei lavoratori sui binari ha rallentato il passaggio di una manciata di treni per poi tornare nuovamente davanti l’ex sede dell’azienda automobilista torinese. Una decisione, quella di provare ad alzare il tiro della contestazione, che è giunta dopo un’infuocata assemblea convocata da Cgil, Cisl e Uil

«La tensione è molto alta tra gli operai – dice il segretario regionale Fiom Roberto Mastrosimone – e i motivi sono molteplici: dal 30 giugno la cassa integrazione è bloccata, quindi gli operai hanno avuto un’estate senza alcuna tutela da parte dello Stato, e preoccupano ulteriormente le prospettive industriali. Il rischio è che salti tutto il piano di reindustrializzazione con tutti i mille lavoratori. Dall’amministratore giudiziario di Blutec, il dottor Giuseppe Glorioso, (nominato dopo le note vicende che hanno riguardato le accuse di malversazione da parte dell’azienda, ndr) al momento non arriva alcuna notizia. Entro il 31 settembre dovrà presentare un piano di rilancio dell’azienda. Ma la preoccupazione è tanta, anche perché non ci sembra che siano movimenti da parte di gruppi industriali forti su Termini Imerese».

I manifestanti chiedono nuovamente la convocazione di un tavolo a Roma, anche perché nel frattempo dall’ultima protesta la guida del governo nazionale è cambiata. Così come l’interlocutore al Ministero dello Sviluppo Economico, con le deleghe prima in mano unicamente a Luigi Di Maio (spostato agli Esteri) che passano rispettivamente nelle mani di Nunzia Catalfo (neoministra del Lavoro), all’ex capogruppo al Senato per il M5s Stefano Patuanelli (che si occupa di Sviluppo Economico). Due nomine nel segno della continuità, almeno in teoria, visto che entrambi gli esponenti di governo sono pentastellati. Dal giorno dell’insediamento, avvenuto il 5 settembre, nessun cenno da parte dei due dicasteri

Andrea Turco

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