Un altro capitolo si aggiunge alla vicenda Blutec. Gli operai si raduneranno in assemblea domani, alle 9.30, davanti ai cancelli della fabbrica, a Termini Imerese, per fare il punto sulla vertenza dopo l’ultima riunione al Mise. Fim, Fiom e Uilm esprimono «preoccupazione per la situazione di stallo» e fanno appello alle istituzioni «per trovare una soluzione immediata». I lavoratori rimasti […]
Blutec, assemblea operai domani a fabbrica
Un altro capitolo si aggiunge alla vicenda Blutec. Gli operai si raduneranno in assemblea domani, alle 9.30, davanti ai cancelli della fabbrica, a Termini Imerese, per fare il punto sulla vertenza dopo l’ultima riunione al Mise. Fim, Fiom e Uilm esprimono «preoccupazione per la situazione di stallo» e fanno appello alle istituzioni «per trovare una soluzione immediata».
I lavoratori rimasti senza ammortizzatori dal primo gennaio sono in attesa della firma per lo sblocco della cassa integrazione che comunque scadrà a fine giugno. Intanto anche i 130 lavoratori riassorbiti in fabbrica temono per il futuro dopo l’inchiesta per malversazione ai danni dello Stato aperta dalla procura di Termini Imerese e trasferita a Torino dopo il pronunciamento del Riesame che ha rimesso in libertà il management di Blutec, anche se la società rimane sotto sequestro e gestita dal commissario Giuseppe Glorioso. La vicenda ruota attorno ai 16 milioni di euro di finanziamenti pubblici assegnati a Blutec ma che secondo gli inquirenti sarebbero stati distratti; Invitalia, societa’ pubblica, ha chiesto a Blutec il rientro dalle somme.
«La situazione è drammatica – dice il segretario della Fiom siciliana, Roberto Mastrosimone – Il gruppo Blutec non e’ in grado di rispettare gli impegni per il rilancio dell’area industriale, a questo punto il governo deve mettere Fca di fronte alle sue responsabilità: se Fca dovesse confermare il disimpegno su Termini Imerese allora sia Invitalia a farsene carico e a trovare soluzioni industriali alternative coinvolgendo altre case automobilistiche per mettere fine al monopolio e rilanciare davvero la fabbrica. In ballo ci sono 1.000 lavoratori con le rispettive famiglie».
Fonte: Ansa