A Termini Imerese parte la formazione ma dei capitali ancora non c’è traccia. Per i 700 lavoratori del sito industriale Palermitano qualcosa sembra finalmente muoversi. La Blutec, come promesso durante l’ultimo vertice al Mise il 3 dicembre scorso, sta inviando in questi giorni le prime lettere che invitano i lavoratori a presentarsi per partecipare ai corsi di formazione e riqualificazione. Un primo passo in vista del processo di reindustrializzazione che riguarderà la produzione di componentistica per auto. Dopo l’addio di Fiat, infatti, le tute blu da quattro anni sono ancora in cassa integrazione. Ma rimangono ancora molti interrogativi sull’intera operazione sottoscritta da azienda e sindacati il 22 dicembre del 2014. Blutec, infatti, deve ancora portare a termine il processo di ricapitalizzazione già sottoscritto, 24 milioni di euro (di cui circa 14 milioni sono già stati depositati) da versare entro l’anno. Si tratta della chiave di volta dell’accordo in assenza della quale, a partire da gennaio, il cronoprogramma rimarrebbe senza sostanza. Con il rischio concreto di dire addio agli ammortizzatori sociali e per gli operai potrebbero partire già le prime lettere di licenziamento.
I corsi di formazione, invece, dovrebbero partire a breve. Nella lettera inviata dall’azienda, i primi 160 lavoratori dovranno presentarsi ai cancelli il 17 e il 18 dicembre: gli incontri riguarderanno il tema dell’ambiente, sicurezza e qualità. Per tutti gli altri, i corsi partiranno da gennaio. Un primo passo, sicuramente, ma non sufficiente a rassicurare lavoratori e sindacati, scettici ormai dopo tanti mesi trascorsi invano. «Se Blutec non ricapitalizza entro la fine dell’anno – dice a MeridioNews il segretario della Uilm di Palermo, Vincenzo Comella – quando arriveranno gli ispettori bloccheranno la cassa integrazione». A gennaio, infatti, è previsto un sopralluogo degli ispettori inviati dall’Inps, che dovranno verificare il rispetto dei passaggi previsti dal cronoprogramma. Tra questi, l’avvio della formazione, l’acquisto dei macchinari per la realizzazione della componentistica e poi i lavori di smontaggio delle vecchie strutture e la risttrurazione dela fabbrica, che devono ancora essere appaltati. «In realtà le parole di Blutec e del ministro – prosegue – non ci hanno affatto tranquillizzati, staremo tranquilli solo ad aprile quando vedremo entrare i primi lavoratori. Quel giorno – aggiunge – ci sentiremo meglio ma fino ad allora no».
Durante l’ultimo vertice romano, davanti al ministro Guidi Blutec ha dato ampie rassicurazioni sulla ferma intenzione di proseguire nel percorso di reindustrializzazione di Termini. In quella occasione ha confermato che ad aprile 2016 comincerà il progressivo riassorbimento dei lavoratori. Ma in assenza di capitali freschi, Invitalia non darebbe il suo benestare, si perderebbero i finanziamenti dello Stato e tutto il progetto verrebbe meno. «Non vorrei che si desse troppa enfasi a questa notizia – afferma il segretario regionale della Fiom, Roberto Mastrosimone – perché la formazione è stata già definita diversi mesi fa. I lavoratori hanno avuto un primo contatto formativo a luglio e ora stanno ricevendo le convocazioni. È un fatto importante ma, allo stesso tempo, tutto ciò ha senso se Blutec concretizza gli impegni assunti a suo tempo. Sentiamo termini trionfalistici, si parla di soluzione ma ad oggi nessuno è tornato in fabbrica e nemmeno si torna con i corsi di formazione. Manca l’attività industriale e ormai – conclude – le parole da sole non ci convincono più».
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