Riprendiamo dal blog di Noemi il suo ultimo post sulla Slovenia e dintorni. E' alle prese con gli amici sloveni che popolano casa sua...vediamo come se la cava!
BLOGTROTTER/ Tema: ‘La Slovenia’
La Slovenia ha tipo due milioni di abitanti, tanti quanti ce ne stanno in tre quarti della città di Madrid, per dire. Ed è un paese pieno di boschi e laghi. E confina con l’Italia, l’Austria, l’Ungheria, la Croazia e il mar Adriatico.
Gli sloveni sono pochi, è vero. Eppure a quanto pare popolano Zaragoza, che invece si trova in Spagna. O per lo meno popolano l’appartamento tercero A nel numero dodici della calle Andrés Piquer. E parlano in sloveno, la loro lingua. E dello sloveno, anche con tanta buona volontà e tanta concentrazione, non si capisce un fico secco. Ma tipo nemmeno una parola ogni tanto.
Perciò l’altra notte ho sognato che parlavo perfettamente sloveno, e allora Spela e tutti gli amici che sono venuti a farle visita dalla Slovenia, Darja e Caspar lo scagatore pazzo, Manza e Brina e Eva, mi ascoltavano tutti contenti e fieri. Io invece nella vita reale in sloveno so dire soltanto “patata”, “mercoledì”, “giovedì”, “sabato”, “grazie”, “davvero” e “fottiti”. Cioè so dire molto poco. Cioè non so dire quasi niente. Ma intanto gli sloveni continuano a frequentare casa mia. Per fortuna che sanno parlare qualcuno l’inglese e qualcuno lo spagnolo. E allora ci capiamo.
Poi tanto io ultimamente sto poco a casa. Da quando ho finito gli esami e Giorgio dalla mia altra vita (quella dove io abito un po’ a Catania un po’ a Vizzini, e vado alla facoltà di Lingue e sono italiana in Italia) si è trasferito per qualche tempo nella mia vita di adesso (quella dove abito a Zaragoza e basta, e vado alla facoltà di Lettere e sono italiana in Spagna), sto molto tempo fuori.
Mi sono decisa a staccare un po’ di biglietti e con l’autobus mi muovo in giro per la Spagna. E devo dire che non ho ancora incontrato nessun altro sloveno, sulla mia strada. E allora forse gli sloveni sono tanti solo a casa mia. Perchè a pensarci bene mica possono andarsene tutti in giro per il mondo. Ché se già sono pochi, quando si mettono a viaggiare tutti nel loro paese non resta più nessuno. Per fortuna che qualcuno in Slovenia ci resta sempre. Così Spela ha sempre qualcuno dalla Slovenia con cui chattare, e c’è sempre qualcuno che le dice che in Slovenia di notte ci sono venti gradi sotto zero, e c’è sempre qualcuno che dalla Slovenia può prendere l’aereo e poi il treno e poi l’autobus per venire a trovarla.
Spero un giorno di poter visitare la Slovenia, che tanto fra poco pure lei entra nell’Euro e non ci sarà più bisogno di cambiare i soldi appena passato il confine. L’unico impedimento a quel punto sarebbe la povertà senza fine nella quale sono piombata da quando ho cominciato ad avere le mani bucate, ma sono sicura che se ci vado, cioè se vado in Slovenia, Spela mi ospita a casa sua ed è tutto risolto.
Per fortuna che ho superato tutti e due gli esami che ho fatto in spagnolo però da italiana a Zaragoza. E per fortuna che se ci rifletto bene mi ricordo che “quando” e “quanto” in italiano si scrivono con la Q. Così forse dall’Italia saranno un po’ meno incazzati quando gli dirò che voglio rimanere qua a Zaragoza fino a giugno.
In conclusione la Slovenia già mi piace. Anche se non ci sono mai stata. E però la Spagna mi piace di più. E perciò forse ci rimango.