Capi tornati liberi – anche di delinquere – dopo avere scontato la pena. Ma anche uomini d’onore definiti riservati, chiamati solo nei momenti di difficoltà e, in questo modo, riusciti a sfuggire a qualunque indagine. Almeno fino a oggi, quando i carabinieri di Palermo hanno arrestato sette persone – cinque trasferite in carcere e due ai domiciliari – del mandamento di Pagliarelli. Un colpo assestato in particolare alla famiglia mafiosa di Rocca Mezzomonreale. L’accusa per tutti è di associazione di tipo mafioso ed estorsioni, consumate e tentate, con l’aggravante di avere commesso il fatto al fine di agevolare l’attività mafiosa e di essersi avvalsi della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva. I provvedimenti, emessi dal gip di Palermo su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, sono stati eseguiti oltre che nel capoluogo siciliano, anche a Riesi (Caltanissetta) e Rimini.
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