Il padre di Veronica Aurora Cutrò è il testimone di giustizia che ha sfidato i suoi estorsori, restando nel suo paese. Dopo aver letto l'articolo publicato ieri da MeridioNews, la giovane ha voluto scrivere ai suoi concittadini: «Le persone non si chiedono perché non ci vedono mai in paese?»
Bivona, risponde la figlia di Ignazio Cutrò «Convenienza? È giusto stare con lo Stato»
Non scrivo mai pubblicamente i miei pensieri, ma oggi, leggendo l’articolo di MeridioNews riguardante la mia famiglia mi sento di farlo. Anche se non potrò avere una risposta, mi piacerebbe chiedere al commerciante intervistato a Bivona che ha detto che tutti questi soldi sono troppi e se ci sentiamo in pericolo come mai non ce ne andiamo, voglio rispondere a questa domanda perché vedo che spesso lo dicono in tanti.
Noi abbiamo iniziato la nostra lotta qui, nel nostro paese, senza ricevere soldi da parte di nessuno (anche se girano voci diverse e alcuni sanno cose che anche noi non sappiamo), ma lo abbiamo fatto per dignità, perché è giusto stare dalla parte dello Stato e continueremo la nostra lotta qui nella nostra terra con quelle poche persone che ci sono vicine. Ripeto sempre: Bivona è piena di persone oneste e alcuni lo dimostrano con la loro vicinanza. Abbiamo pochi amici a Bivona, ma mi sento di dirlo: pochi ma buoni! Abbiamo fatto la nostra scelta, pensando anche alla reazione dei nostri compaesani. Parecchi amici si sono allontanati, forse per paura o non so per quale motivo, ma a noi sta bene così, abbiamo capito quali erano i veri amici e quali non lo erano. Perciò da soli abbiamo continuato la nostra lotta e oggi siamo qui, non siamo più soli ma circondati da persone meravigliose che ci vogliono bene e ci stanno vicini e di una cosa sono certa, continueremo la nostra lotta qui nel nostro paese e non andremo da nessun’altra parte.
A volte penso e mi chiedo: noi facciamo parte di questo paese, ma le persone non si chiedono perché non ci vedono mai in paese? Perché non usciamo nemmeno più a fare una passeggiata? Quelle poche volte che lo facevo da un lato ero felice incontrando tanti paesani che vedendomi venivano a salutarmi, si scambiavano due chiacchiere passando una serata diversa; dall’altro lato tornavo a casa amareggiata, sentendomi a disagio per gli occhi puntati addosso tutta la sera. Vedere persone che mi parlavano davanti dicendo la qualsiasi, così da anni preferisco uscire in paesi vicini al mio. Mi dispiace dirlo, ma sono stata accolta da tutti, senza nessun pregiudizio da parte di nessuno, mi sento a mio agio.
Sicuramente sbaglio, Bivona è il mio paese e dovrei solo fregarmene di quelle poche persone che vedendomi parlano, giudicano o altro. Mi sono sempre chiesta una cosa sentendo interviste fatte in paese: nulla toglie che il diritto di parola è per tutti, ognuno è libero di dire ciò che pensa, però mi sento di dirvi: quando parlate, documentatevi bene e parlate sulla base della realtà, non su cose basate su storie che sentite dire e che spesso sono solo fesserie. Dico sempre: noi stiamo lottando per qualcosa di giusto, non obblighiamo nessuno a unirsi alla nostra lotta, chi vuole unirsi a noi è ben accetto. A chi non vuole farlo chiedo solo di farsi la sua vita, come noi ci facciamo la nostra. Oggi non voglio aprire nessun dibattito, con ciò che ho scritto non voglio accusare nessuno, ma dopo anni che sento dire o vedo certe cose, mi sono semplicemente sentita di scrivere ciò che penso.
Veronica Aurora Cutrò