Palazzo degli elefanti sostiene di avere regolarmente inviato la documentazione sul documento 2015-2017 alla Corte dei Conti. Ma per il M5s nazionale l'ente sarebbe ancora in difetto. Motivo per cui i deputati pentastellati chiedono di inviare a Catania gli esperti della ragioneria generale dello Stato
Bilancio 2015, interrogazione a Palazzo Chigi «Ispezione pubblica e supervisione governo»
La vicenda del bilancio di previsione 2015-2017 del Comune di Catania finisce in un’interrogazione parlamentare a Palazzo Chigi. Questa mattina, infatti, un gruppo di onorevoli del MoVimento 5 stelle ha illustrato al ministro dell’Economia e delle finanze Pier Carlo Padoan i nodi che getterebbero ombre di presunte irregolarità nel documento contabile del capoluogo etneo. La richiesta avanzata dei deputati pentastellati al ministero competente è di valutare l’invio a Catania di un’ispezione dei servizi di finanza pubblica per verificare la congruità del bilancio di previsione 2015-2017. Una necessità di ulteriore controllo per il municipio di Catania che arriva in una settimana particolarmente delicata per Palazzo degli elefanti. E, nella fattispecie, all’indomani della richiesta del presidente della commissione nazionale antimafia Claudio Fava di insediare una commissione di accesso agli atti per il municipio etneo per via delle possibili infiltrazioni di Cosa nostra nel consiglio comunale.
A destare i dubbi degli onorevoli a cinque stelle sul documento previsionale del Comune è la presunta mancanza di consegna alla Corte dei Conti da parte dell’ente di alcuni documenti fondamentali. Tra questi, registrano lo schema di previsione triennale armonizzata (anno 2015-2017), il piano triennale di contenimento delle spese, l’elenco dei tabulati della tassa di soggiorno, l’elenco dei debiti fuori bilancio, e alcune importanti certificazioni del collegio dei revisori dei conti sulla salute finanziaria delle partecipate Sidra, Consorzio ato 2, Investi Catania, S.R.R. Catania area metropolitana, Amt, Sostare. Queste ultime dichiarazioni, chiamate in gergo asseverazioni, per l’assessore comunale al Bilancio Giuseppe Girlando sarebbero state correttamente inoltrate alla Corte dei conti che ne faceva richiesta dallo scorso mese di agosto. Evitando in questo modo l’avvio del procedure di avvio del dissesto finanziario.
«La sottosegretaria del ministero dell’Economia e delle finanze Paola De Micheli ha risposto che valuterà la nostra proposta», dichiara la deputata M5s Giulia Grillo. «Il Comune di Catania, a nostro avviso, sta giocando sa farsi fare da scudo dalla nuova Legge di stabilità che prevede la rimodulazione entro sei mesi della programmazione finanziaria ma – continua – a noi risulta che l’ente continua a essere inadempiente nei confronti della Corte dei conti». Motivo per cui il gruppo dei pentastellati ritiene che per Palazzo degli elefanti sia arrivato il momento di una «misura di supervisione governativa». Secondo un iter che, nei fatti, prevederebbe l’invio nel capoluogo etneo «di esperti della ragioneria generale dello Stato per acquisire tutta la documentazione necessaria», conclude Giulia Grillo.