«Manoscritti, autografi, incunaboli, libri rari e di pregio», ma anche raccolte di giornali, periodici, carte geografiche, materiale multimediale e raccolte degli atti parlamentari e legislativi italiani e stranieri. Questo il tesoro nascosto (ai più) dell’Assemblea regionale siciliana. Giusto per la cronaca, gli incunaboli sono i primi libri per cui è stata utilizzata la tecnica dei […]
Ars, arriva la commissione Biblioteca. Chi sono e cosa fanno le guardiane del tesoro del Parlamento
«Manoscritti, autografi, incunaboli, libri rari e di pregio», ma anche raccolte di giornali, periodici, carte geografiche, materiale multimediale e raccolte degli atti parlamentari e legislativi italiani e stranieri. Questo il tesoro nascosto (ai più) dell’Assemblea regionale siciliana. Giusto per la cronaca, gli incunaboli sono i primi libri per cui è stata utilizzata la tecnica dei caratteri mobili, in pratica le prime opere davvero stampate, quelle create tra il Quattrocento e il Cinquecento. Un vero e proprio tesoro per cui esiste una apposita commissione parlamentare che, come annunciato dal presidente dell’Ars Gaetano Galvagno durante la seduta di ieri, si insedierà a partire dalla prossima settimana. «È una commissione prevista dal regolamento – spiega Galvagno a MeridioNews – l’unica composta da tre membri anziché tredici. Si tratta di una sorta di vigilanza sulla biblioteca all’interno del palazzo».
Le tre guardiane del tesoro in questione sono la leghista Marianna Caronia, la Dem Valentina Chinnici e Roberta Schillaci del Movimento 5 stelle. La biblioteca intesa come luogo fisico è composta da due sale di studio: una destinata ai deputati, l’altra agli utenti esterni. Pochi utenti esterni a dire il vero, visto che l’accesso ai libri è consentito solo a un numero ristrettissimo di persone. Come recita il sito dell’Assemblea: «Deputati in carica ed ex deputati, membri dei due rami del Parlamento e del Parlamento europeo, personale dell’Assemblea in attività di servizio e a riposo e infine le biblioteche regionali, quelle della Camera e del Senato, le governative, le civiche e quelle degli Enti pubblici che ne facciano richiesta a condizione che ammettano la reciprocità». Per il resto, «Altre eventuali richieste sono sottoposte al giudizio della commissione di vigilanza».