Sono quattro i sottosegretari siciliani del governo nazionale di enrico letta. Si tratta di gianfranco miccichè, giuseppe castiglione, simona vicari e giuseppe beretta. Due sono della sicilia occidentale (miccichè e simona vicari) e due della parte orientale dell'isola (beretta e castiglione).
Berlusconi ripesca Gianfranco Miccichè
Sono quattro i sottosegretari siciliani del Governo nazionale di Enrico Letta. Si tratta di Gianfranco Miccichè, Giuseppe Castiglione, Simona Vicari e Giuseppe Beretta. Due sono della Sicilia occidentale (Miccichè e Simona Vicari) e due della parte orientale dell’Isola (Beretta e Castiglione).
La sorpresa (o quasi) è rappresentata da Miccichè che, pur avendo sbagliato quasi tutto negli ultimi quattro anni, viene premiato da Berlusconi, che ormai è il vero azionista di riferimento del Governo Letta. Miccichè è stato nominato sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla Pubblica amministrazione e alla semplificazione amministrativa.
Miccichè, per la cronaca è il fondatore di Forza Italia in Sicilia. Dopo essere stato nominato vice ministro nel 2001, si è eclissato dalla Sicilia per cinque anni. E ricomparso nel 2006, eletto presidente dellArs. Nel 2008, dopo le dimissioni di Totò Cuffaro dalla presidenza della Regione, ha provato a candidarsi alla guida della Sicilia. Ma è stato bocciatodai sui stessi compagni di Partito.
Si è alleato con Raffaele Lombardo, prima spaccando il suo Partito, il Pdl, e poi fondando prima Forza del Sud e poi Grande Sud. Due esperienze politiche finite male.
La scorsa estate si è candidato alla presidenza della Regione, appoggiato da Raffaele Lombardo che, invece, sottobando, ha fatto votare per Rosario Crocetta (cosa che, sempre sottobanco, ha fatto anche il Senatore del Pdl, Giuseppe Firrarello nella foto sotto, a sinistra), con il suo gruppo, a quanto pare daccordo con Berlusconi per fregare il candidato ufficiale del centrodestra siciliano, Nello Musumeci).
A conclusione di un giro politico sbagliato, Miccichè e Grande Sud sono andati a sbattere alle ultime elezioni politiche, scomparendo quasi del tutto, anche se tornati nellovile del centrodestra berlusconiano. Adesso il Cavaliere, che con Miccichè – personaggio politico capriccioso ma simpatico – ha avuto sempre grande pazienza, lo ha recuperato.
Berlusconi ha premiato anche Firrarello, nominando suo genero, Giuseppe Castiglione, sottosegretario allAgricoltura. Per Firrarello è un sorta di premio fedeltà: la dimostrazione che il Senatore e Sindaco di Bronte è sempre stato un fedelissimo del Cavaliere. Castiglione, nel passato, ha ricoperto, senza mai brillare, lincarico di assessore regionale allAgricoltura e, da parlamentare europeo, è stato componente della Commissione Agricoltura del Parlamento di Strasburgo.
Il terzo sottosegretario siciliano, sempre di area centrodestra, è Simona Vicari, che va a rcoprire lincarico di vice ministro allo Sviluppo economico. Per Simona Vicari è un incarico di grande prestigio. A lei, insomma, va il ruolo più importante tra tutti i vice ministri siciliani.
Per la Vicari, già parlamentare regionale, già Sindaco di Cefalù e poi parlamentare nazionale, è un premio per il suo comportamento esemplare. A differenza di Miccichè, che ne ha combinate di tutti i colori (e che, quando era coordinatore del Partito in Sicilia, alla fine, non lha mai agevolata: anzi), Simona Vicari ha sempre lottato per il proprio Partito, nella buona e nella cattiva sorte.
Il quarto sottosegretario è il catanese Giuseppe Berretta, esponente di spicco del Pd. Beretta andrà a svolgere ruolo di vice ministro alla Giustizia.
La nomina di Beretta sembra avere un significato politico preciso: premiarlo per togliergli dalla testa lidea di candidarsi a Sindaco di Catania.
A Beretta, classe 1970, già consigliere comunale nella città Etnea – personaggio che sembre troppo intelligente per restare nel Pd siciliano – non è andata giù la scelta, operata dal suo Partito – il solito Pd siciliano, massima espressione della gerontocrazia del Partito democratico – di candidare a Sindaco di Catania, per la settima o ottava volta, Enzo Bianco.
Beretta ha sempre detto che si sarebbe candidato comunque, in alternativa allo stesso Bianco. Nominandolo sottosegretario, i gerontocrati del Pd pensano di toglierlo da Catania per spianare la strada a Bianco che, sempre sottobanco dovrebbe essere appoggiato anche dal solito Firrarello. Daccordo, ovviamente, con il Cavaliere
In prima pagina, foto tratta da siciliainformazioni.