Berlusconi: “Restituire l’Imu sulla prima casa”. Ma gli altri cosa propongono?

di Economicus

Piaccia o no, la proposta di Berlusconi – restituire in contanti, l’Imu sulla prima casa agl’italiani – è finita al centro del dibattito politico del nostro Paese. Ed anche logico, perché è un argomento che ancora brucia sulla pelle di quasi tutte le famiglie italiane, che lo scorso Natale, invece di godersi le festività, con i tradizionali regali e gli altrettanto tradizionali cenoni, hanno dovuto fare di necessità virtù, limitando al minimo sia i regali, sia i cenoni.

Il problema è che la proposta di Berlusconi arriva nel momento in cui gl’italiani, rispetto al Natale scorso, hanno a disposizione due notizie in più.

La prima notizia l’ha dovuta fornire la Commissione Europea che, almeno fino a questo momento, bontà sua, non può nascondere i propri bilanci. Ebbene, dai conti comunitari è venuto fuori che oltre il 40 per cento del Prodotto interno lordo dell’Unione Europea, dal 2008 al 2012, è finito nelle ‘casse’ delle banche. Di fatto, le voci che girano da qualche anno su Bruxelles sono state confermate dai numeri di bilancio: oltre il 40 per cento del valore dei beni e dei servizi prodotti in tutta l’Unione Europea, da cinque anni a questa parte, è stato ‘inghiottito’ dal sistema creditizio. In pratica, l’Unione Europea, invece di sostenere le imprese e le famiglie, foraggia le banche.

La seconda notizia è sulle pagine dei giornali italiani ormai da qualche settimana: lo scandalo del Monte dei Pasci di Siena. Di questa banca sa molto il Pd. Questa banca è stata gestita male. E ha accumulato un debito stratosferico.

Il problema è che lo Stato italiano ha versato nelle ‘casse’ di questa banca quasi 4 miliardi di euro. E lo ha fatto proprio quando lo stesso Stato, attraverso il capo del Governo, Mario Monti, ha chiesto agl’italiani il ‘sacrificio’ dell’Imu, un’imposta assurda, sulle case già pagate dai cittadini. Un’imposta che gl’Italiani sono stati invitati – anzi costretti – a pagare per salvare l’Italia dal baratro.

Oggi scopriamo che sull’orlo del baratro non era l’Italia, ma il Monte dei Paschi di Siena. E scopriamo anche che l’importo tolto al popolo italiano con l’Imu è praticamente pari al prestito erogato dello Stato al Monte dei Paschi di Siena.

Tirando le somme, oggi gli italiani hanno sotto gli occhi due verità inconfutabili.

Prima verità: quasi metà del valore dei beni e dei servizi prodotti nell’Unione Europea va alle banche.

Seconda verità: gli introiti che lo Stato italiano ha incassato con l’Imu corrispondono al valore monetario del ‘prestito’ che lo stesso Stato ha erogato al Monte dei Paschi di Siena.

Detto questo, gli italiani hanno le scatole piene di pagare tasse e imposte. Per un motivo semplice: perché contrariamente a quello che si legge nei testi di Economia, in Italia le tasse e le imposte i cittadini le pagano non per avere in cambio servizi, ma per pagare i debiti delle banche.

Purtroppo, la proposta di Berlusconi colpisce nel segno. Perché, a parte i ricchi (ma molto ricchi), tutti gli italiani che hanno pagato l’Imu vorrebbero riavere indietro tutti i soldi che hanno tirato fuori per onorare un imposta che, peraltro, presenta aspetti di incostituzionalità.

Berlusconi, oggi, offre agl’italiani non soltanto l’eliminazione di quest’imposta assurda, ma anche la possibilità di riavere indietro, subito, con un bonifico, i soldi dell’Imu sulla prima casa. Non è una proposta da sottovalutare. Perché viviamo ormai in un Paese dove, grazie all’Unione Europea delle banche, la maggioranza delle famiglie italiane ha difficoltà ad arrivare alla fine del mese. Per queste famiglia, 500-600 euro nel conto corrente a maggio sono soldi.

Purtroppo, la differenza tra Berlusconi (che pure è miliardario) e quasi tutti gli altri politici, è che il Cavaliere capisce che 500-600 euro, per una famiglia, sono importanti. Mentre gli altri politici non colgono questa ‘sfumatura’.

Davanti alla proposta di Berlusconi, invece di accusarlo di demagogia, i suoi avversari avrebbero dovuto incalzarlo sul suo stesso terreno. Monti è ancora Presidente del Consiglio. Bersani è ancora nella maggioranza di questo Governo dimissionario. Idem Casini (come del resto lo stesso Berlusconi, visto che Monti è stato appoggiato da Pdl, Pd e Udc).

Ebbene, Monti, Bersani e Casini avrebbero dovuto accettare la sfida e restituire l’Imu sulla prima casa agl’italiani prima del voto delle elezioni politiche. Ancora oggi lo possono fare. Ma non lo fanno. Perché?

Semplice: perché Monti, Bersani e Casini sanno benissimo che le imposte e le tasse che gli italiani hanno pagato con l’Imu e che dovranno ancora pagare con il Fiscal compact servono non per salvare l’Italia e l’Europa, ma per salvare le banche europee. E loro – Monti, Bersani e Casini – sono perfettamente d’accordo con questo schema. Anche perché sono legati a doppio filo a questo genere di politica senza politica.

La verità è che è arrivato il momento di vagliare con attenzione l’opportunità di uscire dall’Unione Europea e dall’euro. Come questo giornale scrive da mesi, l’Unione Europea attuale non ha nulla a che vedere con l’Europa sognata da Gaetano Martino e Altiero Spinelli. Quella odierna è l’Europa delle banche e della finanza.

Alla fine, si tratta di banchieri e finanzieri messi male. Che, rimasti fregati nelle speculazioni, da quattro anni a questa parte si ‘sbranano’ oltre il 40 per cento del Pil ella stessa Unione Europea.

Da questo sistema di falliti bisogna uscire. Berlusconi, con il suo solito cinismo, pur senza raccontare tutta la verità, sta solo creando le condizioni obiettive per far uscire l’Italia dall’euro.

Il Cavaliere non è un genio, perché l’Unione Europea è ormai alla frutta. Sta solo provando ad anticipare i tempi di qualche anno o, forse, di qualche mese.

Ciò posto, resta da capire che cosa debbono fare gli italiani davanti all’Unione Europea delle banche (fallite). Monti, replicando disperatamente alla proposta di Berlusconi, ha detto che gl’italiani hanno memoria.

A Monti, protagonista di un Governo fallimentare, bsogna rispindere che gl’italiani hanno buone, per dirla con Sant’Agostino, tutt’e tre le facoltà dello spirito: memoria, intelletto e volontà.

Hanno la memoria per ricordare perfettamente cos’ha fatto il suo Governo nel 2012 (a cominciare dall’Imu e dai soldi erogati al Monte dei Paschi di Siena). Hanno l’intelligenza per capire quanto vale. E hanno soprattutto la volontà di mandare a casa lui e le sue insaziabili banche.

 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]