Beppe Grillo al Die Zeit: “Il problema, oggi, non è più l’euro, ma il debito che va rinegoziato”

IL LEADER DEL MOVIMENTO 5 STELLE, IN UN’INTERVISTA A UN NOTO SETTIMANALE TEDESCO, RIBADISCE CHE PUNTA A GOVERNARE L’ITALIA. MAGARI CON UNA LEGGE ELETTORALE PROPORZIONALE

In una lunga intervista al settimanale tedesco Die Zeit, pubblicata in contemporanea da la Repubblica di oggi, il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, affronta affronta una serie di temi della politica europea e italiana. A cominciare dall’euro.

È’ vero che siete per l’uscita dell’Italia dall’euro?, chiede il giornalista. Domanda legittima, perché Grillo ha sempre manifestato perplessità sulla moneta europea. Non ha mai detto che bisogna uscire dall’euro. Ma si è sempre dichiarato favorevole al referendum.

Ora, però, il leader del Movimento 5 Stelle dice che “il problema non è più l’euro, il problema è il debito. Noi paghiamo ogni anno 100 miliardi di euro per il nostro debito, e questo svuota qualunque progetto economico si persegua. Proporrò di rinegoziare il debito italiano. Gli eurobond mi sembrano un’idea che si concilia con l’Europa che immagino, cioè con l’idea della solidarietà. La Grecia, che rappresenta solo il due per cento del pil europeo, si sarebbe potuta salvare a costo zero. Ma questa Europa non esiste. Non abbiamo un sistema finanziario comune, una Borsa comune…In Italia l’Europa viene identificata solo con due cose: Merkel e spread. La Ue non ha più nulla a che fare con la sua base, vogliamo ridiscutere questo progetto”.

Il giornale gli chiede dei rapporti, mai facili, con il PD. Dal tono delle risposte si capisce che Grillo è un po’ risentito con l’ex segretario nazionale di questo Partito: “Se si vuol parlare con un movimento si va dal suo leader – dice il comico genovese -. Bersani non l’ha mai fatto. E’ stata una mancanza di rispetto (…), invece Bersani ha tentato di far passare dalla sua parte undici senatori. Il PD non è guidato dall’attuale segretario, Guglielmo Epifani, ma dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano”.

Insomma, alla fine de Pd e Movimento 5 Stelle non si sono capiti la colpa di chi è? Al giornale tedesco Grillo racconta che la responsabilità è tutta di Bersani, che si è rifiutato di accettare la candidatura di Stefano Rodotà alla presidenza della Repubblica. Insomma, lascia capire il leader del Movimento 5 Stelle, se Rodotà – che peraltro è uno dei fondatori del PD – oggi fosse al Quirinale, l’Italia avrebbe un Governo PD-grillini.

Per il resto, Grillo ribadisce, ancora una volta, che il Movimento 5 Stelle si candida a governare l’Italia. E in questo lascia capire che non crede nei sondaggi, soprattutto quelli dei giornali italiani. Grillo – e in effetti un sondaggio pubblicato nelle scorse settimane anche dal nostro giornale – crede che gli italiani sono stanchi dei giochi dei vecchi Partiti. E crede che, alle prossime elezioni i grillini potrebbero diventare il movimento politico con la maggioranza relativa.

Non solo. Il leader grillino pensa che il modello del suo movimento politico possa essere un esempio per l’Europa.

Quanto alla legge elettorale, forse proprio perché si candida a guidare il paese con un Movimento che non avrà la maggioranza assoluta dei voti, ma la maggioranza relativa, punta sul ritorno al proporzionale.

 


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