Benzinaio ucciso in piazza Lolli Investigatori al lavoro su identikit assassino

Un uomo sulla sessantina con il pizzetto che ha sparato con una pistola 7,65. Sarebbe questo l’identikit dell’assassino di Nicola Lombardo, il benzinaio di 44 anni, rimasto vittima ieri di un assalto al distributore di carburante Esso di piazza Lolli, a Palermo. A fornire le prime informazioni agli investigatori sarebbe stato lo stesso benzinaio, che ancora cosciente ha descritto killer e auto. Una Fiat Punto, la cui targa sarebbe rimasta impressa nelle telecamere di alcuni negozi della zona, la centralissima via Dante. 

Lombardo, soccorso e rianimato subito dopo quella a caldo sembrava una rapina, è stato condotto all’ospedale Civico, dove nella notte e dopo un delicato intervento chirurgico è morto. L’unico colpo di pistola che lo ha colpito gli ha spappolato la milza, provocandogli un’emorragia che è stata fatale. Adesso gli uomini della Squadra mobile scavano nella sua vita e hanno acquisito le immagini delle telecamere della zona, che avrebbero ripreso l’auto su cui il killer, insieme a un complice, è fuggito, in direzione della Zisa.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti l’assassino di Lombardo avrebbe chiesto il pieno e poi avrebbe preteso l’incasso. Forse il benzinaio ha reagito provocando la reazione dell’uomo, che gli ha sparato a bruciapelo all’addome. Quella della rapina finita nel sangue, però, è solo una delle piste seguite dagli investigatori, un’ipotesi che con il passare delle ore sembra perdere consistenza. Al vaglio degli uomini della Mobile, infatti, c’è anche un eventuale collegamento con Cosa nostra. La proprietà del distributore è riconducibile, infatti, a Salvatore Nangano, fratello di Franco, legato agli ambienti mafiosi di Brancaccio e ucciso il 16 febbraio 2013 in via Messina Marine.

Nel marzo dello scorso anno, proprio a piazza Lolli, a pochi passi dall’impianto di Nangano, vennero fermati Fabio Pispicia, fratello di Salvatore, pezzo da novanta del mandamento Porta Nuova, e Sergio Giacalone. Secondo l’accusa avevano una 7.65 e una calibro 38 special con il colpo in canna, erano appena scesi da una macchina e avevano dei passamontagna. La calibro 38 secondo le indagini della Scientifica avrebbe ucciso il 12 marzo 2014 Giuseppe Di Giacomo, boss di Porta Nuova.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]