Era stato piantato nel 2000, in memoria dei magistrati palermitani ammazzati dalla mafia. Ed è rimasto in piedi per 15 anni, al centro del giardino di via Biblioteca. Finché, un paio di giorni fa, è stato distrutto e sradicato da alcuni vandali. Nonostante i tentativi di salvarlo, l'albero non ha resistito. Guarda le foto
Benedettini, giù il carrubo di Falcone e Borsellino Vandalizzato nei giorni scorsi, abbattuto stamattina
Era stato piantato nel 2000 in memoria dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, uccisi dalla mafia. Ed è rimasto in piedi, nel giardino di via Biblioteca – nel complesso dell’ex monastero dei Benedettini – per 15 anni. Finché, un paio di giorni fa, alcuni vandali lo hanno abbattuto e sradicato nella notte. A reimpiantarlo ci hanno provato, ma è stato impossibile. Così questa mattina gli operai del Comune lo hanno distrutto con una motosega. Adesso restano solo pochi ciocchi di legna accatastati nel pergolato che era stato progettato dall’architetto Giancarlo De Carlo.
«Lo reimpianteremo prima possibile – assicura il rettore Giacomo Pignataro -, l’ateneo stigmatizza profondamente il gesto vandalico compiuto. Nelle intenzioni di De Carlo, il carrubo assumeva infatti anche una valenza architettonica e rappresentava un segnale dei sentimenti dei progettisti, profondamente colpiti dalle stragi dei primi anni Novanta. Al tempo stesso, però, vogliamo sottoporre alla città intera l’urgenza di intervenire per riqualificare l’intero giardino, costantemente a rischio di degrado, nonostante le amorevoli attenzioni di chi lavora e studia ai Benedettini, e dell’associazione Officine culturali, che ha già realizzato numerose iniziative per accendere i riflettori su questo importante spazio urbano».
Per questo scopo, l’università avrebbe già intavolato una trattativa con il Comune di Catania. «Auspichiamo che possa andare presto in porto: puntiamo a sottoscrivere una nuova convenzione, in base alla quale l’ateneo assumerà l’onere della cura del verde e del ripristino dei luoghi», continua Pignataro. Del resto, del giardino di via Biblioteca si era parlato a dicembre dello scorso anno, quando era stato al centro di un progetto che ha partecipato al bando Pari, che affidava la gestione di spazi pubblici alle associazioni. In quell’occasione erano state realizzate alcune iniziative, tra le quali un intervento di guerilla gardening proprio all’interno del giardino.