Circa due milioni di euro sono in arrivo dalla presidenza del Consiglio dei ministri nel Comune etneo e saranno utilizzati per la riqualificazione di un complesso immobiliare. Diverse le attività che sorgeranno in quello che prima era una struttura nelle disponibilità della criminalità organizzata
Belpasso, maxi-finanziamento per bene confiscato Il sindaco: «Due milioni per riqualificare complesso»
«Prima 550 mila euro per l’asilo nido di via Scuole medie, pronto per andare in gara tra qualche mese, ora questo progetto di due milioni di euro per il fabbricato comunale di contrada Palazzolo. Possiamo ben dire che abbiamo superato tutti i record considerato che sino ad oggi il Comune di Belpasso non aveva mai ottenuto finanziamenti dalla presidenza del Consiglio dei ministri». Così Carlo Caputo, primo cittadino del Comune etneo, ha commentato la notizia dell’arrivo di un maxi finanziamento per la riqualificazione del complesso immobiliare di Villa Serena, a pochi decine di metri dal territorio di Paternò.
Si tratta di un bene confiscato alla mafia circa dieci anni addietro e assegnato all’amministrazione che, nel 2015, aveva deliberato la proposta di inserirlo in un progetto nell’ambito del Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate promosso dal governo nazionale. L’iniziativa ha seguito il previsto iter burocratico e alcuni giorni fa al Comune è stato notificato il decreto con la relativa graduatoria nazionale dei progetti presentati. E, quest’ultimo si è collocato al 48esimo posto. I finanziamenti prevedono in questa prima fase il via libera a 46 progetti, quindi una volta effettuate «le convenzioni e le gare d’appalto, con le risorse residue disponibili in seguito ai ribassi d’asta sarà possibile finanziare anche i progetti successivi», ha spiegato Caputo. «Dell’intero ammontare dei due milioni di euro, 250.000 saranno coperti con un co-finanziamento comunale, così come previsto dal bando nazionale».
Il progetto prevede il recupero dei due edifici di cui è costituito il complesso si punta alla sistemazione di un terreno che si affaccia su via Magellano, di circa 1.300 metri quadri. Gli edifici, che si estendono su più piani e occupano una superficie complessiva di circa 2.600 metri quadri, saranno recuperati, rifunzionalizzati e destinati ad attività di doposcuola per il sostegno dei minori a rischio di abbandono scolastico e di devianza, alla realizzazione di laboratori della creatività artistica e dei mestieri. E ancora all’ascolto, assistenza e accoglienza delle donne e dei minori vittime di violenza e a un centro di mediazione culturale e prima accoglienza per soggetti svantaggiati e a un asilo nido.
Il terreno sarà destinato ad area attrezzata per lo sport.«Si tratta di un’operazione che ha più significati – ha concluso Caputo – Il primo è di ordine morale, perché da un edificio che è stato nelle mani della criminalità organizzata, nasce una realtà positiva sul piano sociale. Inoltre la riqualificazione di un bene così esteso darà a Palazzolo, villaggio periferico a Ovest di Belpasso».