Una folla commossa ha dato lultimo saluto a Veronica Valenti, la trentenne belpassese uccisa brutalmente, con oltre 60 coltellate, domenica sera a Catania dal suo ex fidanzato. Questa mattina in un’attonita Belpasso, nella Chiesa Madre riempita in ogni ordine di posto, si sono svolti i funerali. Tra la gente che assiste impietrita serpeggia dolore ma anche tanta rabbia per un omicidio così violento nell’esecuzione. I commenti più duri sono soprattutto quelli delle donne, pronte a farsi giustizia da sé. Altre tre ragazze coetanee di Veronica all’ingresso della chiesa, con le lacrime agli occhi, criticano il sistema giudiziario italiano parlando di «giustizia fragile perché non cè certezza della pena, e tra un po’ di tempo ce lo ritroveremo fuori, probabilmente era pazzo nel momento in cui ha commesso lomicidio». Un ex collega di lavoro della giovane, disgustato e arrabbiato, punta sulla efferatezza del delitto: «Neanche un animale si uccide con tale violenza. Veronica non meritava una simile fine».
Alle 11 hanno inizio le esequie: oltre un migliaio le persone, assiepate tra linterno e lesterno della chiesa Madre, assistono ai funerali. Presenti con le lacrime agli occhi il sindaco Carlo Caputo, il suo vice Franco Zitelli, lassessore Santi Borzi e Lorenzo Provenzano, comandante della compagnia dei carabinieri di Paternò. Il primo cittadino belpassese non ha voluto rilasciare alcun dichiarazione né prima né dopo i funerali, limitandosi a dire che «oggi è il giorno della preghiera, del ricordo di Veronica e della vicinanza alla sua famiglia. Oggi ricordiamo una figlia di questa città». Toccanti le parole di padre Calabrò durante la sua omelia: «In Veronica è stato ucciso lamore – esordisce – Le esperienze della vita, anche dolorose, servono a imparare, a capire il vero amore. Lomicidio di Veronica sta a dimostrare che non è stata amata. Il vero amore è libero e liberante. Tutti noi abbiamo avuto la tentazione di fargliela pagare, ma dobbiamo essere forti in Cristo. Non è facile perdonare, ma Dio è misericordioso».
Tanti i messaggi di cordoglio, le lettere, i ricordi strazianti letti dal pulpito. Un’amica di Veronica, Alessandra, legge la lettera della sorella minore Sonia che attualmente vive negli Stati Uniti: «Ciao sorella mia, non piango perché non avresti voluto, ti sento viva, ti sento nella gioia dei nostri cani, so che sei con noi, salutami la mamma. Qualcuno che ti ha detto che ti amava ti ha strappato alla vita. Adesso sei un angelo. Proteggici». Il papà di Veronica, Puccio Valenti, alla fine ringrazia tutti per laffetto mostrato. Al termine un lungo corteo funebre si è mosso lungo via Roma per arrivare al cimitero. Per i funerali di Veronica il sindaco Caputo ha proclamato il lutto cittadino e organizzato un corteo per le vie del centro di Belpasso che si terrà domenica 2 novembre alle 18.
Resta in carcere Gora Mbengue accusato di avere ucciso la donna. Lo ha deciso il gip di Catania che ha accolto la richiesta di convalida presentata dalla Procura per omicidio pluriaggravato da premeditazione e crudeltà, ed emesso un’ordinanza di custodia cautelare. Il provvedimento è stato depositato stamattina dopo l’interrogatorio di garanzia che si è tenuto nel tardo pomeriggio di ieri, durante il quale Mbengue ha negato di essere uscito di casa con l’intenzione di uccidere.
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