Su proposta dell'assessore regionale al Turismo Michela Stancheris, la giunta di Rosario Crocetta ha nominato il giornalista Filippo Cosentino e la docente dell'Università di Catania Maria Rosa De Luca come membri del consiglio di amministrazione dell'ente. Una mossa che sblocca una situazione di stallo che durava da mesi. «Cominciamo finalmente a intravedere la luce in fondo al tunnel, adesso cerchiamo location all'aperto per i concerti», ha commentato il sindaco e presidente del Bellini
Bellini, Regione nomina componenti del Cda Bianco: «Preparati e innamorati del teatro»
Primo passo verso la fase post-commissariamento al teatro Bellini di Catania. La giunta regionale guidata da Rosario Crocetta ha nominato i due componenti di sua competenza che siederanno nel consiglio di amministrazione dell’ente. Si tratta di Filippo Cosentino e Maria Rosa De Luca. Il primo è ex giornalista Rai. La seconda insegna Storia della musica all’università di Catania. «Un grande ringraziamento per la designazione e un apprezzamento anche per la qualità dei rappresentanti», ha subito commentato il sindaco Enzo Bianco a cui spetta, in quanto primo cittadino di Catania, il ruolo di presidente del Cda del Teatro. «Con la nomina dei rappresentanti regionali – ha affermato Bianco – cominciamo finalmente a intravvedere la luce in fondo al tunnel. Non appena il Cda sarà pienamente operativo, e speriamo che questo possa accadere in pochissimo tempo, potremo ripartire per cercare di rimettere in piedi questo teatro che è uno dei beni più preziosi di Catania».
I due sono stati nominati su proposta dell’assessore regionale al Turismo Michela Stancheris. Cosentino, 72 anni, è cresciuto nella redazione della Rai di Catania, passando poi al Tgr Lazio come direttore, quindi segretario generale del board dei direttori della Rai, vicedirettore del Tg1 con Demetrio Volcic e infine direttore della sede Rai di Palermo. Fu chiamato da Pippo Baudo, all’epoca direttore artistico della Rai, per partecipare alla relizzazione della trasmissione Il palcoscenico. Ha organizzato anche tre edizioni del Prix Italia, la maggiore manifestazione internazionale di tv radio e web. Su indicazione del ministero della Comunicazione ha fatto parte del Segretariato del Mediterraneo. Negli ultimi anni è stato tra i fondatori del Forum catanese della cultura e dell’ambiente, nonché presidente siciliano dell’Istituto italiano dei Castelli.
Curriculum non meno ricco per Maria Rosa De Luca, 48 anni, docente di Musicologia e Storia della musica nel dipartimento di Scienze umanistiche dell’università di Catania. E’ direttore della Fondazione Bellini e fa parte del Comitato scientifico del Centro di documentazione per gli Studi Belliniani. Ha pubblicato la monografia Musica e cultura urbana nel Settecento a Catania. Ha anche lavorato sull’opera di Aldo Clementi e di altri compositori dell’avanguardia musicale italiana. Sotto la direzione dello storico Giuseppe Giarrizzo, ha partecipato alla realizzazione della Storia di Catania. Inoltre fa parte del gruppo di ricerca SagGem del dipartimento di Musica e spettacolo dell’università di Bologna e del Comitato scientifico della rivista digitale Musica Docta.
«La Regione – ha aggiunto il sindaco – ha nominato persone non soltanto di grande livello ma anche innamorate del teatro, che rappresenta il nostro orgoglio, la nostra identità, la nostra stessa storia». Quindi è tornato sulla recente situazione di stallo segnata da vicende giudiziarie e difficoltà economiche. «La sua reputazione in questi ultimi mesi è stata messa a dura prova, ma adesso abbiamo finalmente la possibilità di ripartire anche con soluzioni innovative, per esempio individuare location all’aperto per concerti sinfonici e spettacoli o recital lirici che possano intercettare turisti e appassionati non soltanto a Catania, ma nell’intero distretto del Sudest». Nel consiglio di amministrazione del Bellini entra anche il violoncellista Giuseppe Calanna, in rappresentanza dei lavoratori. Calanna è stato eletto nel luglio del 2011 dopo una consultazione alla quale aveva partecipato l’89 per cento dei lavoratori.