Bastione degli infetti, nuove targhe e progetti di recupero Comitato: «Segnale importante per ridare identità al sito»

Il bastione degli infetti si presenta alla città. È questo il titolo scelto per l’evento che oggi, 20 maggio, vede come protagoniste non solo le mura di Carlo V dell’antico corso, ma anche la vicina Torre del Vescovo, vittima di un incendio all’inizio dell’anno, che sono stati muniti di targhe per identificare in maniera certificata l’importanza di questi luoghi all’interno della città. «Questi siti finalmente hanno un’identità», commenta Elvira Tomarchio, che insieme a Salvo Castro ha dato vita al Comitato Antico Corso, da anni impegnato per far crescere quello che è stato nominato luogo del cuore 2014. «Un segnale importante anche per la rete di relazioni che si è creata in questa occasione».

I contenuti delle targhe sono stati realizzati dall’Ibam Cnr di Catania, che ha affermato con la propria autorità la correttezza delle informazioni, mentre il club service Kiwanis Club Catania Est si è occupato di progettare, realizzare e installare le scritte in Italiano e in Inglese. Un’intensa collaborazione che ha portato tanti studenti a conoscere e visitare il posto, grazie alle numerose manifestazioni organizzati al suo interno, come la mostra di un gruppo di artiste che ha presentato lavori pittorici e fotografici, lo spettacolo Gammazita in Love, la serata di musica Bastioni e Rock, l’evento The big draw per diffondere la cultura del disegno nel mondo, due conferenze sull’acqua e sulla Catania nascosta e alcuni incontri del Maggio dei libri. Oltre, naturalmente, alle visite guidate che hanno coinvolto diverse scuole non solo della zona, ma di tutta la città.

«Da ottobre lavoriamo con tre licei su progetti per l’alternanza scuola-lavoro. I ragazzi del Boggio Lera, guidati dal docente Giuseppe Livio, sono impegnati nella riscoperta del rifugio antiaereo che si trova nella loro scuola e oggi stanno realizzando un’estemporanea di quadri creati tra i due siti». Quelli del liceo classico Nicola Spedalieri, racconta Tomarchio, si sono affacciati dalle loro finestre e hanno scoperto questo luogo nuovo, cominciando a indagare insieme alla professoressa Giuseppina Reganati su tutti i bastioni dell’antico corso, dal carcere di Sant’Agata a quello del Tindaro, creando così un percorso che sarà pubblicato sulla guida online Easy Travel. «Inoltre oggi pomeriggio faranno da guida a chi vuole visitare il posto, leggeranno alcune letture e si esibiranno in Affacciati al Bastione, composizione originale di tre ragazze della III C, in collaborazione con la docente Vivina Iannelli, che dimostra che hanno fatto le cose con passione e intelligenza, mettendoci il cuore».

Gli studenti dell’Emilio Greco in occasione di questa giornata presentano invece alla città le bozze del book di rilievi fotografici, ricerca storica e disegni architettonici che stanno realizzando sulle mura di Carlo V. «Abbiamo esposto la nostra idea di come dovrebbe essere sistemato questo luogo», aggiunge Elvira Tomarchio, che durante l’evento ha proposto alcuni progetti di risanamento dell’aerea. «Da lunedì entrerà la ditta del Comune che si occuperà di trasformare il sito in un giardino, anche se come Ccmitato avremmo preferito si cominciasse dal recupero storico e archeologico». «Speriamo – conclude – che il verde sia il primo passo per ridare dignità al luogo e mantenerlo vivo, aprendolo alla città e organizzando attività culturali che ci portino dentro le persone». 


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