La squadra veneta si impone per 62-54 al PalaRomare sulle iblee e si cuce addosso il nono tricolore della sua storia. Il ds Criscione: «Evidentemente non è ancora il nostro momento, ma a inizio stagione nessuno avrebbe pronosticato il nostro arrivo a Gara 5 della finale scudetto»
Basket, per Ragusa sfuma ancora lo scudetto Contro le venete di Schio la terza finale persa
Non è bastata la rimonta sul 2-2 nella serie della finale scudetto alla Virtus Eirene Ragusa per centrare lo scudetto. A cucirsi il tricolore sul petto è ancora una volta il Famila Wuber Schio che ieri sera al PalaRomare si è imposto sulle iblee chiudendo il discorso con la vittoria che vale il 3-2. In casa delle scledensi finisce 62-54, ma il match è stato equilibrato fino a metà gara. Poi il terzo parziale è stato decisivo, con le venete che hanno preso il largo.
Ritmi altissimi nel primo quarto, con la squadra di casa che prova a scappare e le siciliane comunque pronte a rispondere. Le iblee poi trovano la fuga con Kuster e Soli, arrivando alla prima sirena sul 15-18. Nella seconda frazione ecco la reazione scledense, ma prima dell’intervallo lungo a segnare sono soltanto le ragazze di coach Recupido: a metà gara il tabellone recita 30-31. Il terzo periodo è quello che decide il match: solo nove punti per le biancoverdi, mentre dall’altra parte le orange si scatenano con Zandalasini e Macchi per il 48-40 alla terza sirena. L’ultimo quarto è equilibrato (tanto che le squadre segnano 14 punti a testa): Ragusa prova a riemergere, ma Schio riesce a resistere e a conquistare il nono titolo della sua storia.
Al termine del match, il coach della Passalacqua Ragusa, Gianni Recupido, ha commentato così la sconfitta delle sue ragazze: «Complimenti a Schio perché ha vinto meritatamente, abbiamo fatto una stagione in crescendo, disputando grandi playoff con San Martino e Venezia e giocando la serie con Schio sempre con match equilibrati. Purtroppo abbiamo avuto un blackout e lì abbiamo perso lo scudetto, poi alla fine siamo riusciti a mettere di nuovo pressione e a recuperare ma obiettivamente non ne avevamo più per ribaltare la situazione dopo che eravamo stati praticamente tutta la partita a inseguire». Rammarico per quanto riguarda l’allenatore per un’assenza che si è rivelata pesante: «Peccato per l’assenza di Formica, il cui utilizzo ci avrebbe fatto molto comodo nelle rotazioni ma anche per il fatto di non avere potuto utilizzare per lunghi tratti della stagione Spreafico e Valerio. Un ringraziamento a tutto lo staff tecnico, medico e dirigenziale e a tutti coloro che si sono spesi tutti i giorni e ovviamente alle ragazze che mi hanno regalato una stagione meravigliosa».
Anche il ds delle biancoverdi, Giovanni Criscione, dice la sua sull’esito di questa finale: «Avevo detto che ce la saremmo giocata partita dopo partita – spiega a MeridioNews – e forse dopo il 2-0 non ce lo saremmo neanche aspettati. Le ragazze hanno avuto una grandissima reazione e con il nostro gioco di squadra siamo riusciti a pareggiare la serie. Ieri sera siamo stati un po’ troppo contratti, ma era dovuto anche alla tensione della partita decisiva. La stagione comunque è andata oltre le più rosee aspettative». Il Famila Schio può essere considerato la vera e propria bestia nera della squadra siciliana, sconfitta per tre volte nella finale scudetto proprio dalle venete: «Evidentemente non è ancora il nostro momento, ma a inizio anno nessuno forse si sarebbe aspettato di arrivare fino a Gara 5 della finale scudetto e quindi è grazie alle ragazze e al lavoro di tutti che abbiamo raggiunto questo traguardo. Anche le straniere (Ndour, Kuster ed Hamby), che di solito sono quelle meno attaccate alla maglia, si sono sacrificate fino all’ultimo. E di questo siamo orgogliosi».
Eppure fino a metà gara la squadra ragusana ha condotto il match nel punteggio: «Qualche fallo ci ha condizionato dal punto di vista nervoso. Con l’assenza di Formica dovevamo gestirli meglio e invece hanno chiamato i falli a Hamby e Ndour che si sono innervosite. Poi abbiamo preso anche il tecnico. Però abbiamo chiuso il secondo quarto sul +1, mentre nel terzo periodo purtroppo abbiamo preso il parziale. Forse anche la stanchezza per le rotazioni limitate ha pesato. E Schio è uscita con la sua personalità». Intanto, pensando all’anno prossimo, Zandalasini e Anderson hanno già annunciato l’addio alla squadra veneta. Un’occasione per ridurre il gap dalle fresche campionesse d’Italia. «Io non ho idea delle straniere che prenderanno. Schio sarà ugualmente competitiva nonostante la perdita di Zandalasini, ma bisogna ricordare che anche Venezia e Napoli faranno delle ottime squadre e non si tireranno indietro». Proprio come non si tirerà indietro neppure Ragusa: «Il nostro obiettivo sarà quello di mantenere una base forte e puntellare per rinforzare il roster con qualità, cercando anche di allungare la panchina – conclude il ds Criscione – e avere un po’ più di rotazioni».