Sarà Molinari Ambassador 2017 il barman Salvo Longo, 26 anni, vincitore del programma televisivo dedicato al mondo dei cocktail e dei bartender. «È stata una vetrina importante per farci conoscere su scala nazionale», racconta il giovane a MeridioNews
Bartendency, programma Fox vinto da un catanese Longo: «Ho voluto puntare sulla qualità della Sicilia»
Venerdì sera, il locale è pieno e c’è un via vai di gente che entra a fargli i complimenti. E tra un white lady a base di arancia amara e un gin lemon Salvo Longo ringrazia tutti, scambiando un paio di battute. È ormai uno degli appuntamenti mondani catanesi quello da Bohème, mixology bar in via Montesano, tra via Etnea e corso Sicilia. Merito anche, ma non solo, della vittoria al programma in onda su Fox Bartendency che ha reso il giovane titolare Molinari Ambassador 2017, ovvero rappresentate del brand e figura di riferimento durante fiere ed eventi in Italia e in Europa.
«Bartendency è stata una vetrina importante che ci ha dato visibilità su scala nazionale», commenta da dietro il bancone il ventiseienne catanese, che ha letteralmente scommesso sul mondo dei drink. «Ho cominciato lavorando in sala in una nota gelateria catanese per sovvenzionarmi gli studi all’Università – gli mancano quattro materie per laurearsi in Scienze Motorie – poi mi sono ritrovato dietro i banconi dei locali». Da lì è sbocciato l’amore per il mondo della miscelazione, che Salvo ha approfondito frequentando alcuni corsi tra Catania, Bologna, Londra e Berlino. A cui vanno necessariamente aggiunti studi, ricerca ed esperienza. «Mi sono reso conto che dovevo muovermi in prima persona documentandomi sulla tecnica della miscelazione e sui prodotti migliori da utilizzare per mixare i giusti sapori».
Gli ingredienti utilizzati da Salvo sono esclusivamente di alta qualità e artigianali. Dai vermouth ai distillati, passando per whisky, rum e gin che arrivano anche da Scozia e Irlanda. E naturalmente dalla Sicilia. «Cerchiamo di prendere il meglio da ogni cultura e di dare al tutto un tocco regionale, utilizzando frutta di stagione e spezie locali». E sulle note jazz che avvolgono il locale, di cui il simbolo è il bull dog francese che accompagnava gli artisti bohèmien, dal 2016 Salvo e il suo team formato da Didi, Valentina, Jhonny e Bruno preparano centinaia di cocktail. Tutti con la stessa passione e attenzione, ma preparati ad hoc per ogni cliente. «Non abbiamo una drink list, spiega Salvo, perché il nostro punto forte sta nella personalizzazione della bevanda in base ai gusti personali. Prima di mettermi all’opera parlo con il cliente per conoscere il suo punto di vista, in modo da potergli vestire il drink addosso».
Ed è stata proprio questa caratteristica, probabilmente, a spingere i giudici di Bartendency a premiare Salvo, che oggi punta sulla crescita del progetto Bohème e di tutto ciò che ci ruota attorno. Informazione al cliente, buon bere, istruzione ai più giovani, supporto tecnico ai colleghi e ai vari bartenders, anche in linea con il programma. «È stato bello, dice ripensando a quei momenti, vedere che tra noi concorrenti non si è creato un rapporto di competizione e accanimento alla Masterchef, anzi ci siamo aiutati molto e alla fine ha vinto la sportività». «Ora mi aspetto di continuare a divertirmi – dice il giovane siciliano-. Non è vero che in Sicilia si beve male e ci sono solo cheap bar, c’è una grande cultura che ruota attorno al cibo e ai drink e tanta qualità in tutta l’Isola. Teniamo duro bartenders siciliani».