Di Unità speciali di continuità assistenziale per i pazienti Covid positivi o a rischio ne possono essere istituite fino a 22 nel Catanese. Al momento, però, sono dodici. Delle quali una soltanto attiva. Ora si cerca nuovo personale
Bando per medici da assegnare alle nuove Usca Le candidature saranno aperte fino al 10 maggio
«Al fine di predisporre l’immediata attivazione di eventuali ulteriori Usca». È questa la motivazione contenuta nell’avviso pubblico predisposto dall’Asp di Catania per la ricerca di personale medico da assegnare alle Unità speciali di continuità assistenziale. Cioè il nuovo soggetto chiamato a occuparsi dell’assistenza dei pazienti contagiati da Covid-19 ma che non hanno bisogno di ricovero in ospedale. L’annuncio della partenza del lavoro per l’istituzione delle Usca era arrivato all’inizio di aprile: perché alla notizia di MeridioNews seguisse l’entrata in servizio della prima unità, però, è stato necessario attendere fino alle fine del mese di aprile.
In base al decreto regionale che le istituisce, nella provincia di Catania potranno esserci fino a 22 Usca. Attualmente, però, ne sono state istituite nove in una prima battuta, a cui se ne sono aggiunte altre successivamente altre tre: due nel capoluogo etneo e una a Gravina di Catania. Le attività, però, sono iniziate solo per una, mentre per le altre sembra che i tempi si allunghino ulteriormente. Nel frattempo, però, l’Asp cerca nuovo personale. Considerando che per coprire i turni di una settimana di ciascuna Usca sono necessari sei medici. A copertura di turni che potranno essere di sei o dodici ore, sette giorni su sette, dalle 8 alle 20.
«Ogni medico sarà dotato di dispositivi di protezione individuale (mascherina di tipo Ffp2 o Ffp3, tuta integrale monouso con cappuccio o con copricapo monouso, occhiali a protezione laterale o a maschera, guanti monouso), cellulare, ricettario del servizio sanitario nazionale, farmaci, strumentario e presidi sanitari», si legge nell’avviso pubblico online sul sito dell’Asp. «Il medico Usca – prosegue il documento – sarà collaborato da un infermiere professionale e si recherà al domicilio dell’utente con auto aziendale».
Saranno loro a doversi occupare della gestione a domicilio non solo dei positivi al coronavirus, ma anche dei soggetti a rischio o di coloro che abbiano manifestato sintomi compatibili con il Covid-19, ai quali dovrà essere eseguito il test del tampone faringeo. Secondo quanto appreso da MeridioNews, è possibile che questi medici non vadano a costituire ulteriori Usca, ma integrino il personale delle Unità già previste e non ancora entrate a regime. Le candidature scadranno alle 23.59 del 10 maggio 2020.