Una famiglia di Aci Catena ha presentato un esposto, ottenendo dalla procura di Catania l'apertura di un'inchiesta. «Vogliamo sapere se ci sono delle responsabilità», afferma il legale Giovanni Avila. L'Asp di Catania ha avviato un'indagine interna
Bambina nasce morta all’ospedale di Acireale «Parametri buoni, vogliamo chiarezza sui fatti»
«Volevamo mantenere un profilo basso, in attesa di capirci di più, ma a questo punto le cose cambiano». L’avvocato Giovanni Avila difende la coppia che poche ore fa ha assistito alla morte della loro figlia durante il parto. «La bambina nell’utero era viva, tutti i parametri erano apposto, poi si è verificata una disgrazia su cui però la famiglia vuole vederci chiaro», spiega a MeridioNews. Le sue parole seguono la nota dell’Asp di Catania che ha reso pubblica la vicenda avvenuta all’ospedale di Acireale fra domenica e lunedì sera.
Una donna di Aci Catena, domenica sera, si presenta al nosocomio con le acque già rotte. «Non c’era nessun sintomo che facesse pensare a complicazioni per l’imminente parto», sottolinea il legale della coppia. Poi, circa trenta ore dopo, l’ingresso in sala parto dove però tutto sarebbe andato storto. «Ad assistere c’erano il marito e la madre della puerpera e quello che sosteniamo è che al momento della nascita si è verificata un’anossia che ha causato la morte della nascitura. Vogliamo sapere se ci sono delle responsabilità su questo», aggiunge Avila. La famiglia ha chiesto il sequestro della salma e documentazione sanitaria, ottenendolo dalla procura di Catania che ha aperto un’inchiesta. Il reato ipotizzato è di omicidio colposo.
Attraverso il comunicato, l’Asp ha fatto sapere di aver avviato delle verifiche interne sull’accaduto attraverso l’invio ad Acireale del dirigente responsabile dell’Unità operativa Qualità e Rischio clinico e di un dirigente medico della Direzione sanitaria. «Dalle prime verifiche – fanno sapere i sanitari – non emergerebbero responsabilità degli operatori. Sono comunque in corso ulteriori approfondimenti».