Sconfitti a Siracusa, Acireale e Aci Sant’Antonio e con una vittoria a metà a Piazza Armerina. È questo l’esito che viene fuori dalle urne dopo i ballottaggi. Una mappa del voto che per la coalizione del centrodestra ha un sapore più amaro che dolce. La partita più importante era quella di Siracusa, unico capoluogo di […]
Le divisioni del centrodestra pesano sul risultato dei ballottaggi. Sconfitta di Forza Italia a Siracusa
Sconfitti a Siracusa, Acireale e Aci Sant’Antonio e con una vittoria a metà a Piazza Armerina. È questo l’esito che viene fuori dalle urne dopo i ballottaggi. Una mappa del voto che per la coalizione del centrodestra ha un sapore più amaro che dolce. La partita più importante era quella di Siracusa, unico capoluogo di provincia che è andato al secondo turno. Nella città aretusea si è consumato lo scontro interno a Forza Italia con l’ex assessore regionale Edy Bandiera che si è autosospeso dal partito e si è candidato a sindaco raccogliendo il 9 per cento al primo turno. Poi l’apparentamento con il calendiano Francesco Italia, primo cittadino rieletto che ha indicato Bandiera come suo vice. Sul candidato del centrodestra Ferdinando Messina aveva puntato le sue fiches Pippo Gennuso. Il padre del deputato regionale Riccardo Gennuso è finito agli arresti domiciliari alla vigila del primo turno del 28 e 29 maggio per un residuo pena legato all’accusa di traffico di influenze.
Divisioni e pesanti ombre nella partita elettorale di Acireale. Il centrodestra ha scelto dall’inizio Nino Garozzo, avvocato penalista ed ex sindaco uscito sconfitto al ballottaggio. A centrare l’elezione è stato Roberto Barbagallo, pure lui ex inquilino del municipio della città dei cento campanili. Un ruolo decisivo, con in testa il presidente della Regione Renato Schifani e il nuovo commissario Marcello Caruso, lo ha giocato Forza Italia. Il deputato regionale Nicola D’Agostino ha sostenuto il vecchio amico Barbagallo dal primo turno, mentre per il secondo turno c’è stato l’apparentamento con la lista Azzurri per Acireale che il 28 e 29 maggio aveva appoggiato il candidato Nino Nicotra con il supporto degli autonomisti. Quella di Acireale, però, non è stata soltanto una partita politica. Alla vigila del primo turno, la notifica per Barbagallo di un avviso di conclusioni indagini e, a pochi giorni dal secondo turno, la notizia di alcuni incontri, messi neri su bianco in un’informativa di polizia, tra lo stesso Barbagallo e alcuni esponenti del clan mafioso dei Santapaola-Ercolano. In passato, invece, la condanna in primo grado nell’ambito dell’indagine che portò in carcere l’ex sindaco nel 2018, interrompendo prima del previsto la sua esperienza alla guida della città.
Sembrava una vittoria scontata ma si è trasformata in una sconfitta la tornata elettorale ad Aci Sant’Antonio. Nel Comune in provincia di Catania vince il centrosinistra con il dem Quintino Rocca e perde il vicesindaco uscente Giuseppe Santamaria. Quest’ultimo, in vista del secondo turno, aveva beneficiato dell’apparentamento con l’altro candidato del centrodestra. Alleanza che, però, non è servita per vincere la competizione elettorale. Partita interna al centrodestra quella che si è giocata a Piazza Armerina. Nel Comune in provincia di Enna è stato rieletto il sindaco uscente di Fratelli d’Italia Nino Cammarata. Niente da fare, invece, per Massimo Di Seri, sostenuto da Forza Italia con in testa la commissaria provinciale degli azzurri Luisa Lanteri.