Pienone di pubblico ieri sera in piazza Università per il comico genovese e i candidati all'Ars del MoVimento 5 stelle. Tutti con le stesse priorità: la semplicità della politica vicina alla gente, nazionalizzazione delle banche, incentivi alla piccola e media impresa e tecnologia. Applausi e speranze di vittoria alla urne tra il pubblico, compresi gli ex scettici della politica: «Ha ragione quando dice che non votare significa fare il gioco dei Cuffaro o dei Lombardo». Nella vicina piazza Teatro Massimo Cateno De Luca in versione sicula. Guarda le foto
Bagno di folla per Grillo e il M5S a Catania I cittadini: «Sono la sola alternativa rimasta»
Bagno di folla ieri sera per il comizio di Beppe Grillo in piazza Università. Il Movimento cinque stelle siciliano e il candidato alla presidenza della Regione Giancarlo Cancelleri si sono affidati al loro uomo simbolo per fare il pieno di persone nella piazza e, sperano, di voti alle urne. «Dobbiamo fare il botto il prossimo 28 ottobre, hanno paura di noi, facciamo vedere che semplicità e trasparenza vincono», hanno detto sia Grillo che Cancelleri. E la possibilità sembra concreta, almeno a giudicare dalla folla che ha raggiunto il comico in tutte le città siciliane toccate dal tour elettorale. A Catania l’evento non ha fatto eccezione, battendo, per numero di partecipanti al comizio, gli incontri organizzati da tutti gli altri candidati. Un pubblico vasto ma anche eterogeneo, che non si è fatto spaventare dalla pioggia. Presente anche una traduttrice della lingua italiana dei segni.
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«Sono qui perché sono un suo sostenitore sfegatato afferma Pietro, 60 anni non ho dubbi sul votarlo». La piazza è partecipe. Applaude, ride, si esalta quando Grillo li fa inquadrare dalle telecamere che trasmettono l’incontro in diretta web. Alternativa è la parola chiave secondo quanti lo ascoltano in piazza. Quella a cui si affidano per spiegare le ragioni del loro voto al MoVimento 5 stelle e la stessa pronunciata spesso da Grillo e da tutti i candidati dal palco. La usa Giusi, che ammette che voterà il M5S non solo per la condivisione delle idee, ma anche perché ha un amico candidato allArs con questo gruppo politico. Anche Mariella, cinquantenne di Catania, è convinta ad affidare al Movimento il proprio voto. Apparteneva alla schiera di quanti avevano deciso di non votare perché, racconta, reputava i politici «tutti uguali». Ma Grillo l’ha convinta. «Ha ragione quando dice che non votare significa fare il gioco dei Cuffaro o dei Lombardo. Credo che il Movimento sia la sola alternativa rimasta – dichiara – Per questo spero che tutta questa gente vada a votare le cinque stelle e convinca a farlo anche amici e parenti».
A colpire le persone, tra i tanti attacchi al clientelismo, allincapacità di sfruttare ed esaltare le mille bellezze della Sicilia «nella quale cè tutto e il contrario di tutto» secondo Beppe Grillo, anche il concetto di vivere in armonia con la natura, ma anche e soprattutto con gli altri e per gli altri. «Mi sono messo in gioco perché è finito il tempo di lamentarsi per passare allazione – urla Grillo ai catanesi che applaudono convinti – Perché ognuno deve lavorare anche per gli altri per poter stare meglio. La repubblica non dovrebbe essere fondata sul lavoro, ma sulla felicità e sulla qualità della vita».
Attacca i media «che tengono in vita quei morti viventi dei vecchi politici» e che soprattutto non dicono la verità. «Lo dicevo solo io che la Parmalat era fallita, i grandi giornalisti doverano?» si chiede. Attacca la legge Biagi «che ha creato terrorismo nella vita delle persone». E ancora i leghisti che «parlano tanto male del Sud, ma senza il quale morirebbero di fame visto che è proprio il Sud il mercato del Nord secondo i dati della Banca dItalia». Un attacco non lo risparmia alle banche e al premier Mario Monti «loro rappresentante». Al debito pubblico «che non dovrebbe essere pagato perché immorale, come hanno fatto in Equador» e alle privatizzazioni, passando per la perdita della sovranità nazionale in favore di unEuropa «di cui siamo tenuti volutamente alloscuro». «Non abbiamo più bisogno di questo sistema che ci ha solo affossati – afferma ancora Grillo la politica non è complicata, ma lhanno resa così per auto sovvenzionarsi. La semplicità è la chiave di tutto».
Tre i punti importanti per il MoVimento 5 stelle: la nazionalizzazione, soprattutto delle banche «perché si devono salvare le persone e non le cose», incentivi alla piccola e media impresa «su cui si è sempre fondato il nostro paese» e la tecnologia «per cui siamo il fanalino di coda del mondo». Obiettivi impossibili da raggiungere senza una razionalizzazione dei costi della politica. A lanciare un segnale al riguardo è il candidato alla presidenza della regione siciliana Giancarlo Cancelleri: «La nostra prima proposta sarà quella di abbattere a 2500 euro lo stipendio mensile e il blocco di tutti i privilegi della casta siciliana». Gli eletti del MoVimento, specifica, lo faranno a prescindere. «Non abbiamo bisogno che ce lo dica la legge, in questo come per tutte le altre scelte sarà il buon senso a guidarci».
«Mi sembra lunica alternativa di valore etico e morale degna di interesse. Li avrei votati anche senza la mia presenza in piazza», dice un’altra cittadina, Alessandra Alessandrello. «Tutti gli altri non sono degni della mia fiducia – conclude – perché hanno solo pensato a spartirsi la torta mandando a picco il resto del Paese». Ma tra il pubblico c’è ancora qualche indeciso. Come Pietro Messina, settantenne, che ammette di non sapere ancora se andare a votare oppure no. Nonostante si dica tentato dalle cinque stelle. «Ho ascoltato Grillo anche la settimana scorsa ad Acireale e mi ha convinto. Sembra diverso da tutti quei mangioni che abbiamo avuto fino adesso, speriamo bene» dice sorridendo.
E mentre il comico, Cancelleri e il resto dei grillini riempivano piazza Università, facendola risuonare di applausi, dalla vicina piazza Teatro Massimo arrivava il suono di un tamburello. Era quello di un altro candidato alla presidenza, Cateno De Luca, vestito con i costumi tipici della tradizione siciliana e accompagnato da una dozzina di supporters. In attesa delle elezioni, da candidato si è trasformato in stornellatore siculo, girando per le strade del centro al ritmo di una meno alternativa tarantella.