La conferma arriva dal legale del 30enne di origini nigeriane, l'avvocato Bonaventura Zizzo. L'episodio, che aveva suscitato forte clamore e l'indignazione della cittadina palermitana, è avvenuto lo scorso 31 agosto
Bagheria, condannato aggressore di Frederick «Riconosciuta l’aggravante dell’odio razziale»
Un anno e otto mesi di reclusione. Questo il verdetto del giudice di indagini preliminari di Termini Imerese Stefania Gallì che ha riconosciuto la colpevolezza di Giuseppe D’Amore, il 25enne di Bagheria che ha aggredito la sera del 31 agosto Frederick Omonzokpia, di origini nigeriane ma da anni residente nel Palermitano. L’episodio aveva suscitato forte clamore per le modalità particolarmente cruente: a Frederick, che in tanti in città conoscono come Federico, era stato sferrato un colpo di crick che gli aveva spaccato l’arcata sopraccigliare.
Dopo gli arresti domiciliari inflitti a ottobre, a D’Amore lo scorso 26 novembre nel corso del giudizio abbreviato è stata riconosciuta l’aggravante dell’odio razziale. Anche perché, come ricorda l’avvocato Bonaventura Zizzo che ha difeso Frederick, «l’aggressione era stata preceduta da insulti di carattere discriminatorio e razziale». Secondo la ricostruzione della procura, che si è basata sulle testimonianze dei presenti e sulle immagini di videosorveglianza della zona, in quella sera di fine estate il ragazzo nigeriano sarebbe stato offeso da D’Amore per il colore della pelle. E avrebbe reagito invitandolo a calmarsi, mentre il 25enne lo ha invitato a tornare nel suo Paese.
Nel corso del successivo tumulto sono poi intervenuti alcuni giovani per separare i due contendenti. A quel punto Frederick ha tentato di darsi alla fuga, ma D’Amore si è armato di un cric e ha rincorso il nigeriano, raggiungendolo e colpendolo al volto. E spaccandogli un’arcata sopraccigliare, che è costata a Frederick una prognosi di dieci giorni.
A denunciare l’episodio era stato su Fb lo psicoterapeuta Leonardo Fricano. Dopo l’indignazione la cittadina del Palermitano ha mostrato di voler subito reagire all’ennesimo episodio razzista che ha segnato l’estate siciliana. Prima con un’assemblea pubblica al Piccolo Urto Urbano che ha manifestato la propria vicinanza al giovane aggredito, poi con le scuse anche da parte della Chiesa locale, durante una messa in cui il ragazzo picchiato era seduto in primo fila.
A Frederick, che si è costituito parte civile, è stata riconosciuta una provvisionale di cinquemila euro.