Il tribunale amministrativo si è nuovamente espresso a favore del porto siracusano. Per due anni la scelta è stata contesa, l'ex sindaco del capoluogo etneo e l'ex presidente della Regione hanno cercato di cambiare la decisione iniziale
Autorità portuale, Tar boccia Catania e tentativi Pd La sede resta ad Augusta, Bianco-Crocetta smentiti
La sede dell’Autorità di sistema portuale della Sicilia orientale torna definitivamente ad Augusta. Lo ha sancito il Tar Sicilia chiudendo così una vicenda che ha visto contrapposti per quasi due anni i porti di Catania e Augusta.
La terza sezione del Tar, presieduta dal giudice Daniele Burzichelli, ha accolto il ricorso di Assoporto Augusta che aveva impugnato il decreto del ministero delle Infrastrutture, a suo tempo guidato da Graziano Delrio, che individuava anche nel porto di Catania la sede dell’Authority, stabilendo una sorta di alternanza biennale col porto megarese.
Anche l’avvocatura dello Stato aveva chiesto la cessazione della materia del contendere allegando, a supporto, “una nuova attestazione del ministero delle Infrastrutture: dichiarava che l’individuazione del porto di Catania avrebbe avuto solo carattere meramente transitorio. E, pertanto, l’intento dell’attuale governo e’ di mantenere la sede laddove era stata individuata nel precedente decreto, vale a dire ad Augusta”.
Il tentativo di istituire Catania come sede dell’autorità portuale è stato voluto con forza dal sindaco precedente Enzo Bianco e dal presidente della Regione Rosario Crocetta che inviò una lettera al ministro Delrio chiedendo che la scelta cadesse sul capoluogo etneo. Una campagna contro cui si mobilitò il mondo produttivo di Augusta e che già una prima volta era stata bocciata dal Tar. Adesso la nuova pronuncia che boccia Catania, inferiore ad Augusta per traffico merci e dimensione dell’infrastruttura.