La rabbia del figlio del procuratore Gaetano, ucciso 35 anni fa dalla mafia e commemorato con una cerimonia poco affollata stamattina sul luogo dell'agguato, senza le reboanti cerimonie riservate ad altri caduti nella lotta contro Cosa nostra. Una passerella inaccettabile per Michele che punta il dito anche «contro la società civile» e, in particolare, contro quella parte politica «di cui mio padre e la mia famiglia fecero sempre parte»