La dirigente generale Daniela Faraoni ha voluto inviare una lettera a un 55enne dimesso dal San Paolo Palace: «Il suo percorso, il suo modo di affrontare la malattia e la sua disponibilità nei confronti degli operatori sono da esempio e da stimolo per tutti»
«Auguri di un sereno ritorno alla normalità della vita» L’Asp saluta «paziente modello» guarito dal Covid-19
«Auguri di un sereno ritorno alla normalità della vita ed auguri per il suo futuro». Lo scrive il direttore generale dell’Asp di Palermo, Daniela Faraoni, in una lettera inviata ad uno dei dimessi dall’Hotel San Paolo Palace, albergo dove i pazienti restano in isolamento dopo la guarigione clinica.
Francesco (è un nome di fantasia, ndr), 55 anni, era stato ricoverato a metà marzo al Covid Hospital di Partinico, poi, dopo la guarigione, era stato trasferito nella struttura di via Messina Marine dove è rimasto per due settimane. Francesco ha ringraziato per l’attenzione e le cure ricevute dallo staff sanitario e dal personale dell’albergo e per «tutti i piccoli accorgimenti che dal punto di vista umano, morale e psicologico, hanno contribuito ad uscire dal tunnel».
«Il suo percorso, il suo modo di affrontare la malattia e la sua disponibilità nei confronti degli operatori – ha scritto Daniela Faraoni, rivolgendosi a Francesco – sono da esempio per quanti si trovano a combattere contro il coronavirus e sono, anche, da stimolo per i nostri operatori che non si risparmiano nella cura e nell’assistenza. La ringraziamo anche per la preziosa testimonianza fornita sull’esperienza vissuta in albergo, cioè in una delle strutture individuate per affrontare il percorso post degenza. Le sue parole sulla cura dei particolari e sulla grande attenzione ricevuta da parte sia del personale medico che di quello alberghiero, ci confortano su un percorso anche per noi nuovo. Le auguriamo il migliore ritorno alla sua quotidianità conservando il ricordo di un paziente modello e di un uomo dalla straordinaria sensibilità».
Il manager dell’Asp di Palermo ha ringraziato, inoltre, il direttore dell’albergo, il dottor Romano e tutto il personale «che, anche in una situazione così singolare, esprime tanta professionalità fine a se stessa perché, in questo caso difende e tutela il prestigio della struttura, oltre ogni valutazione commerciale».