Amara sorpresa per gli attivisti dell'associazione che stamattina non hanno potuto fare altro che constatare i danni alla sede di via Vittorio Emanuele, in pieno centro. «Un atto becero», come lo definisce il presidente Giovanni Caloggero, da collegare probabilmente all'intenso impegno delle ultime settimane per la giornata contro l'omofobia
Atto vandalico alla sede dell’Arcigay Staccate l’insegna e una bandiera dell’Anpi
Un’insegna divelta e una bandiera dell’Associazione partigiani staccata dalla sua asta. Attorno, una lunga scia di quella che probabilmente è urina. Questo lo spettacolo che ha accolto gli attivisti dell’Arcigay di Catania al loro arrivo nella sede di via Vittorio Emanuele 245. «Un atto becero», lo definisce Giovanni Caloggero, presidente dell’associazione. Inaspettato, ma forse non troppo: «E’ la prima volta che accade una cosa del genere», spiega Caloggero che collega quanto successo con l’intenso impegno dell’Arcigay nelle ultime settimane per la giornata mondiale del 17 maggio contro l’omofobia. «La visibilità, purtroppo, può portare anche queste conseguenze».
«Qualcuno ha staccato e rotto l’insegna rainbow sopra la porta d’ingresso e ha tirato la bandiera dell’Anpi che pendeva da un balcone», racconta il responsabile che adesso si rivolgerà alle forze dell’ordine. «Andremo alla Digos per denunciare quanto accaduto», anticipa.
Attraverso un comunicato stampa, l’associazione fa sapere di non considerare l’evento una minaccia: «Non è certo uninsegna rotta che ci impedirà di proseguire le nostre lotte e i nostri percorsi di costruzione di una politica differente e di una cultura dellalterità – scrivono – e di avere uno spazio di libertà, di affermazione, di testimonianza, dove ciascuno di noi possa partecipare attivamente, ideare, programmare e confrontarsi». E concludono: «Sostituiremo linsegna con una ancora più bella e ripristineremo la bandiera dei compagni e delle compagne dellAnpi».
[Foto Arcigay Catania]