Attiva Sicilia alla ricerca del consenso nei territori I 50mila voti alle Regionali che effetto produrranno?

Niente transumanza, siamo pur sempre stati grillini. I primi passi di Attiva Sicilia saranno fatti in punta di piedi, sperando di spiccare in grazia e leggerazza più che in impeto. D’altra parte, nonostante alle ultime Regionali abbiano messo insieme oltre 50mila voti e quattro di loro vantino un radicamento nel territorio lungo ormai otto anni, Foti, Palmeri, Mangiacavallo, Tancredi e Pagana sono consapevoli di non potere determinare un effetto trascinamento simile a quello che in altri casi – da destra a sinistra, passando per l’intramontabile fluidità centrista – si è registrato. Specialmente in Sicilia. Nonostante si sia trattato di preferenze nominali, senza il conforto dei listini bloccati, è difficile guardare ai 14mila e passa consensi di Mangiacavallo o agli oltre 11mila di Foti come a pacchetti di voti pronti a transitare in quello che ieri è stato definito «né un partito né un movimento, ma un progetto».

«Senz’altro c’è curiosità». I cinque parlamentari, che ieri hanno rimandato al mittente ogni accusa di tradimento dei valori pentastellati, sono i primi a essere cauti. Riposte le armi – «continueranno ad attaccarci, ma abbiamo tante cose da fare e non replicheremo», è la promessa – per gli attivisti, come inevitabilmente si continuerà a chiamarli, adesso si prospetta un duplice compito: dimostrare all’Ars che ad avere torto erano gli ormai ex colleghi e provare a coltivare le relazioni nei territori. Per «tornare in strada» come alle origini, ma anche per far sì che Attiva Sicilia diventi qualcosa di concreto anche fuori dalle mura di palazzo dei Normanni

A facilitare le cose potrebbe essere lo stato di salute del Movimento 5 stelle nell’isola, perlomeno per quanto riguarda la compattezza. Da Favara, dove in autunno parte dei consiglieri cinquestelle ha provato a sfiduciare la sindaca Anna Alba, a Castelvetrano e Alcamo, centri nei quali si sono registrati rispettivamente tre passaggi al gruppo misto e le dimissioni della vicepresidente del consiglio comunale, non sono pochi i comuni in cui il M5s sembra tutto fuorché che compatto. «Non è una novità che ad Alcamo ci siano due fazioni interne al Movimento, ma la mia scelta di dimettermi non ha niente a che vedere con la nascita di Attiva Sicilia», chiarisce Giovanna Melodia, fino a pochi giorni fa vicepresidente del consiglio nella città di cui è originaria Valentina Palmeri. 

Seppure con modalità meno eclatanti, principi di mal di pancia e frizioni non mancano anche dall’altra parte della Sicilia. E se Acireale, la città di Angela Foti, i consiglieri di maggioranza hanno assicurato di voler restare nel Movimento 5 stelle pur continuando a vedere nella vicepresidente dell’Ars un punto di riferimento a Palermo, a Catania un consigliere di circoscrizione, Santo Musumeci, da poco ha annunciato l’addio alla creatura ideata dal Grillo per dare vita al progetto civico Catania più Attiva. A posteriori, lo si potrebbe definire quasi uno spoiler di ciò che è successo all’Ars. «Avevo sentito che Angela Foti e altri deputati avrebbero potuto creare un nuovo gruppo, ma mai mi sarei permesso di chiedere quale nome avrebbero scelto», si schermisce Musumeci. Una coincidenza, dunque, ma fino a un certo punto. «Probabilmente entrambi, seppure per motivi diversi, abbiamo percepito l’esigenza di tornare all’attivismo di un tempo», prosegue il consigliere etneo. Che alla domanda se sia interessato ad avvicinarsi ad Attiva Sicilia si dice possibilista. «Credo che sia un progetto che ancora deve crescere, ma da seguire con curiosità».

Intanto per i deputati regionali il primo appuntamento con la nuova veste è atteso per mercoledì prossimo quando a Palermo il calendario prevede lavori d’aula e in commissione. «Vogliamo tornare a essere l’ago della bilancia», è l’obiettivo a cui i cinque hanno dichiarato di voler puntare. Anche se c’è chi si lascia scappare previsioni anche sul consenso che da qui a breve Attiva Sicilia saprà riuscire a guadagnarsi. A spese di chi è inutile dirlo.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]