Il locale ha aperto appena due mesi fa e si trova in una via centralissima di Palermo. Eppure, come sempre, nessuno ha visto nulla
Attak nelle saracinesche del nuovo Zangaloro «Abbiamo chiamato subito la Polizia»
Alle 11 di questa mattina Angelo Zangaloro è andato ad aprire il locale in via Isidoro La Lumia, ma ha trovato le saracinesche bloccate. Pochi secondi per capire che si trattava di attak, il più classico degli avvertimenti estorsivi. Zangaloro meat factory, è il nome del nuovo steakhouse-paninoteca-pub, in pieno centro città, ha aperto solo due mesi fa. Oggi l’avvertimento e nessuno, come sempre, pare abbia visto nulla.
«In questo esercizio è la prima volta che accade – dice a Meridionews il titolare – ma purtroppo nell’altro negozio era già accaduto tempo fa». In quel caso fu il padre, Demetrio Zangaloro, titolare degli altri due esercizi commerciali di via Dei Nebrodi, a ricevere le minacce con lettera anonima e in un secondo momento lo stesso Angelo attraverso sms inviati da Tommaso Bonfardeci, classe ’89, denunciato nel 2011 e condannato dal tribunale di Palermo nel 2013 per il reato di tentata estorsione aggravata.
Se qualcuno avesse pensato di intimorirli, ha sbagliato «Il locale è aperto – conclude Angelo – e rimarrà regolarmente aperto come ogni giorno». Poco dopo l’accaduto, su Facebook i titolari hanno scritto: «Oggi ritarderemo l’apertura causata da persone esterne che si ostinano a dettare legge in un territorio dove giovani imprenditori vogliono crescere, dove giovani imprenditori non si vogliono piegare, dove giovani imprenditori vogliono cambiare. Oggi questo vile atto viene contrastato dalla nostra protesta che si unisce a quella di tanti altri imprenditori che vogliono provare a cambiare e vogliono migliorare la nostra terra».
Intanto le indagini della Polizia sono in corso e anche attraverso le registrazioni delle teIecamere nella zona, si cercherà di avere qualche riscontro utile.