Il premier ha parlato a margine della conferenza stampa della direttrice esecutiva dell'Agenzia europea del farmaco Emer Cooke. Al centro dell'attenzione le possibili correlazioni tra le dosi e i decessi registrati in Europa
Astrazeneca, per Ema vaccino ha più benefici che rischi Draghi: «Somministrazione in Italia ripartirà da venerdì»
«La somministrazione del vaccino Astrazeneca riprenderà già da domani». L’annuncio è del premier Mario Draghi e arriva a margine delle dichiarazioni dell’Agenzia europea del farmaco (Ema) sui risultati degli accertamenti sul siero sospeso dopo una serie di decessi sospetti seguiti, con tempi e modalità diverse, alla somministrazione. «Il governo italiano accoglie con soddisfazione il pronunciamento dell’Ema – ha detto Draghi -. La priorità rimane quella di realizzare il maggior numero di vaccinazioni nel più breve tempo possibile». Già da domani pomeriggio, venerdì. «Appena il Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) rilascerà il proprio parere, Aifa procederà a revocare il divieto d’uso del vaccino AstraZeneca, consentendo così una completa ripresa della campagna vaccinale a partire dalle ore 15».
A parlare nel pomeriggio è stata Emer Cooke, la direttrice esecutiva dell’Ema, nel corso di una conferenza stampa attesa da tutta l’Europa. Oltre l’Italia, infatti, sono diversi i Paesi che hanno sospeso nei giorni scorsi le somministrazioni. «I benefici del vaccino nel combattere la minaccia ancora diffusa di Covid-19 – si legge nel report – continuano a superare il rischio di effetti collaterali. Il vaccino non è associato a un aumento del rischio complessivo di coaguli di sangue (eventi tromboembolici) in coloro che lo ricevono e non c’è evidenza di un problema legato a specifici lotti o a particolari siti di produzione».
In un passaggio successivo del report si precisa che «il vaccino può essere associato a casi molto rari di coaguli di sangue legati a trombocitopenia, cioè bassi livelli di piastrine», gli elementi nel sangue che lo aiutano a coagulare, «compresi rari casi di coaguli nei vasi che drenano il sangue dal cervello». Secondo l’Ema, su circa 20 milioni di persone che tra Regno Unito e Unione Europea hanno ricevuto il vaccino «sono stati esaminati sette casi di coaguli di sangue in più vasi sanguigni e 18 casi di coaguli nei vasi che drenano il sangue nel cervello. Un legame causale con il vaccino non è provato, ma è possibile e merita ulteriori analisi».
L’Ema nell’ultimo report fornisce alcuni consigli utili ai pazienti che ricevono il vaccino, invitandoli a contattare immediatamente un medico alla comparsa dei seguenti sintomi: «Dolore al petto o allo stomaco, gonfiore o freddezza in un braccio o in una gamba, mal di testa grave o in peggioramento o visione offuscata dopo la vaccinazione, macchie rossastre o violacee, o vesciche di sangue sotto la pelle».