Ast, sit-in dei lavoratori in assessorato. Aricò annuncia: «Lunedì l’incontro», ma i sindacati smentiscono

«Siamo qui proprio perché non ci sono novità dal punto di vista ufficiale. Abbiamo richiesto a più riprese al governo regionale un confronto con le parti sociali per discutere di questa vertenza». Parola di Dionisio Giordano, segretario generale Fit Cisl, solo una delle tante sigle a supporto dei tanti lavoratori dell’Azienda siciliana trasporti, che da stamattina sono in sit-in di fronte all’assessorato regionale alle Infrastrutture chiedendo a gran voce un incontro con l’assessore Alessandro Aricò per discutere della crisi profonda in cui versa l’azienda, di cui la Regione è socio unico, ormai sull’orlo del fallimento.

«Ci stiamo un po’ stancando di vedere discussioni sulla stampa e di non vedere invece una discussione che riguarda quasi 800 lavoratori e altrettante famiglie – prosegue il sindacalista a MeridioNews – L’azienda è di proprietà della Regione, se ci sono state difficoltà nei bilanci, si ricordino che negli anni gli assessorati interessati li hanno regolarmente approvati. I lavoratori oggi meritano il confronto col governo regionale, abbiamo l’esigenza che le forze politiche all’Ars comprendano che il servizio di trasporto pubblico locale in Sicilia ha bisogno dell’Ast e dei suoi lavoratori».

Sindacalisti impegnati nella vertenza Ast

Un confronto che oggi è stato negato. E a proposito di notizie apprese solo a mezzo stampa, il tema dell’Ast era stato oggetto di una nota proprio dell’assessore Aricò, che scrive: «Incontrerò i rappresentanti sindacali lunedì prossimo, 13 febbraio, per ascoltare le loro ragioni e per illustrare l’obiettivo che il governo della Regione intende conseguire. La situazione è delicata e il governo Schifani la sta affrontando con il massimo impegno, con la consapevolezza che è fondamentale garantire ai siciliani un servizio di trasporti efficiente, adeguato alle esigenze e sostenibile finanziariamente». Parole che al sit-in colgono di sorpresa, visto che nessuno era stato informato di questo incontro.

«Non abbiamo ancora ricevuto nulla – dice Giovanni Scannella, segretario generale Ugl Autoferrotranvieri – Siamo qui per avere un confronto con l’assessore. Non condividiamo l’idea di una dismissione dell’azienda, riteniamo che ci siano le condizioni per rilanciare quest’azienda attraverso un affidamento in house dei servizi per garantire i posti di lavoro. La presenza massiccia qui di tanti lavoratori testimonia che c’è forte preoccupazione, non possiamo consentire a nessuno di portare l’Ast allo sfacelo, difenderemo il nostro posto di lavoro in tutte le sedi». «In realtà c’è una convocazione lunedì 13, ma è fatta per il tema generale delle infrastrutture in Sicilia – fa eco al collega Franco Trupia, segretario regionale Tpl Uil Trasporti – Questo dimostra che continuano a scappare dal tema principale che è l’Ast. In Finanziaria non c’è una sola parola che riguardi l’azienda, il cui problema è causato non certo dai lavoratori, ma da chi l’ha gestita: i consigli di amministrazione e il governo regionale».

Sul tavolo della discussione anche la rinuncia da parte dell’azienda alla copertura delle linee urbane per cui proprio oggi Aricò avrebbe dovuto incontrare i 14 sindaci toccati da un cambiamento piuttosto drastico per i loro rispettivi Comuni. Un incontro concluso tra promesse di garanzie offerte dalla Regione, che ha dovuto cedere di fronte alle richieste degli enti locali concedendo una proroga di due anni, ma che non stoppa le gare per l’assegnazione del servizio. «La soppressione delle tratte urbane è una decisione che consideriamo sbagliata – dice Alessandro Grasso segretario generale Fit Cgil Sicilia – Nel 2024 per direttive europee ci saranno le gare e sotto questo punto di vista l’Ast si presenterebbe malissimo. Non vorremmo che ci sia un progetto che non nasce oggi, ma che qualcuno ha già in testa da alcuni mesi tenendo all’oscuro le organizzazioni sindacali: cedere l’azienda a qualche privato. Vorrei ricordare che non esiste alcuna clausola sociale a salvaguardia dei lavoratori, che rischiano di perdere il posto». «Non ci fermiamo davanti a nulla – aggiunge Romualdo Moschella, segretario regionale Faisa Cisal – Il problema non nasce oggi, chi governa purtroppo si è dimenticato del perché è nata l’Ast: dare il servizio di mobilità a tutta la Sicilia, anche a quelle zone quasi irraggiungibili a tutte le persone che non hanno di raggiungere la città dal paese. Se qualcuno ha intenzione di cedere la palla ai privati, sappia che i privati non hanno interessi per i cittadini, ma puntano al profitto».


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