«Spregiudicato». Viene definito così dal gip del tribunale di Patti Gianluca Terrana, il leader della banda fermata oggi nell’operazione Linea d’addio 2, che ha chiuso il cerchio attorno ai responsabili degli assalti che avevano seminato il panico tra il Messinese e il Palermitano. Trentuno anni, Terrana non aveva problemi a conservare le tracce dei proventi delle rapine. Nel suo cellulare, gli investigatori hanno trovato immagini in cui l’uomo «si ritrae fotografandosi, mentre ostenta un notevole quantitativo di banconote di grosso taglio, provento di una delle tante incursioni, sintomatico della sua spavalderia».
È lui che, secondo i magistrati, «pianifica e prepara i colpi da eseguire, tenendo i contatti con i basisti Angelo Incardona e Franco Galati Rando dai quali acquisisce le informazioni necessarie all’individuazione degli obiettivi». Effettua accurati sopralluoghi sui luoghi prescelti, studiandone i relativi percorsi. «Funge da raccordo delle attività dei sodali e, generalmente, rimane all’esterno delle abitazioni delle vittime a coordinare le materiali condotte dei complici, rivolgendo loro precisi ordini che vengono dagli stessi eseguiti». È sempre lui ad accompagnare sui luoghi gli associati, decidendo addirittura l’abbigliamento da indossare. «Dispone, organizza e dirige attraverso un collaudato linguaggio metaforico, denominando le azioni criminali come campionato di calcetto».
Secondo la procura, il gruppo aveva un collaudato modus operandi, agivano secondo «veri e propri copioni» e ciascuno aveva il suo ruolo. Così Antonino La Bua, Francesco Lamia e Giuseppe Augetto erano fedeli collaboratori di Terrana, quasi sempre presenti fisicamente nell’esecuzione dei colpi, mettendo a disposizione i propri veicoli. I romeni Robert Costantin Aioami e Iulian Georgian Hatos costituivano, invece, la pericolosa manovalanza delle cui attitudini e abilità fisiche il sodalizio si avvaleva.
La banda sarebbe responsabile di tre furti in abitazione commessi nella notte tra il 2 ed il 3 dicembre a Lascari e un altro nella notte del 14 dicembre a Campofelice di Roccella. Sarebbe a loro imputabile anche la violenta tentata rapina in un’abitazione a Termini Imerese il 10 dicembre. I malviventi, questa volta, avrebbero utilizzato le armi per minacciare tre anziane, ma la resistenza di una delle malcapitate, che si è anche sentita male, ha scatenato l’aggressività dei criminali, che avrebbero schiaffeggiato le donne, scaraventandole per terra. Le grida delle donne hanno attirato l’attenzione dei parenti che abitano nelle vicinanze.
La polizia di Stato ha eseguito il provvedimento con il quale il questore di Catania ha decretato…
«Abbiamo vissuto una serata di grande paura ma adesso fortunatamente possiamo tirare un sospiro di…
Con separati provvedimenti è stata dichiarata dal Prefetto di Trapani la sospensione ope legis della presidente del…
«Aiutare chi è in difficoltà e fuma, a smettere di fumare». Può essere sintetizzato così…
I finanzieri del Comando Provinciale di Messina hanno eseguito l'arresto in flagranza di una persona residente a…
Una donna di 40 anni, Milena Paratore di Oliveri, in provincia di Messina ha perso…