Il Senato Accademico dellUniversità di Catania accoglie le richieste del consorzio ibleo, ma fissa qualche paletto. Giurisprudenza e Agraria resteranno a Ragusa per un altro anno, poi andranno avanti solo in caso di costituzione della nuova Università. A Catania Lettere e Lingue si fonderanno, ma cè incertezza sul nome della nuova facoltà. Liberi di scegliere per il "tutti a casa" i docenti di Lingue impegnati a Ragusa- Senato accademico, approvato laccordo di transazione con Ragusa
Aspettando il quarto polo
Restava da sciogliere soltanto il nodo dei corsi decentrati a Ragusa. Adesso, a poche ore dalla scadenza, il “Manifesto degli Studi” dell’Università di Catania per l’anno accademico 2010-11 è finalmente completo: oltre ad Agraria e Lingue, rimarrà a Ragusa anche Giurisprudenza. In base a un esame dei documenti prodotti dal Senato accademico nella seduta del 14 giugno 2010, Step1 è in grado di chiarire i termini della “cessione” della Facoltà di Lingue alla sede di Ragusa e i principali nodi sul tappeto.
Rigidi paletti: Giurisprudenza e di Agraria: rimarranno a Ragusa solo per il 2010/11
Lo scorso 28 maggio il Senato accademico aveva proposto di attivare solo il primo anno di una laurea triennale e di una laurea magistrale delle Facoltà di Agraria e di Lingue. Ma la richiesta avanzata dal Consorzio universitario della Provincia di Ragusa era stata perentoria: “In attesa del quarto polo, lasciamo ancora per un anno tutto com’è”. I dirigenti del Consorzio attribuivano un grande significato al mantenimento delle iscrizioni al primo anno di Giurisprudenza nella convinzione che, nella logica della competizione con Siracusa ed Enna, conterà “il possesso” di più facoltà possibili.
E così è stato. Nella riunione straordinaria di ieri, lunedì 14 giugno, il Senato accademico ha acconsentito. E su queste basi sarà possibile stabilire un “accordo con transazione” con il consorzio ibleo. Ma è stato posto un rigido paletto: i corsi di Giurisprudenza e di Agraria non proseguiranno: «Gli studenti qualora il quarto polo nascesse nell’a.a. 2011/2012 e comprendesse le Facoltà dei suddetti corsi potranno continuare gli studi presso la nuova Università, invece, nel caso in cui il quarto polo non sia stato costituito in tempo utile per essere operativo a partire dall’a.a. 2011/2012 potranno scegliere di continuare gli studi presso le Facoltà dell’Università di Catania o optare per qualsiasi altro ateneo facendo richiesta con apposita istanza».
La questione del nome della nuova facoltà derivante dalla fusione di Lettere e Lingue
Il problema della Facoltà di Lingue si presenta più complesso. Lingue sarà infatti l’unica facoltà dell’Università di Catania a rimanere a Ragusa anche in caso di mancata istituzione del cosiddetto quarto polo. Lasciamo la parola al documento “Proposta di accordo con transazione”, presentato tra gli allegati all’o.d.g. del Senato accademico: «a partire dall’a.a. 2011/2012, la facoltà di Lingue e letterature straniere svolgerà la propria attività esclusivamente presso la sede di Ragusa». Che fine faranno allora i corsi di Lingue di Catania? La pretesa di avere un’esclusiva dei corsi di Lingue per la sede di Ragusa è stata seccamente respinta. Sempre a partire dal 2011/2012 infatti «il completamento degli attuali corsi della facoltà di Lingue di Catania e l’attivazione di nuovi cicli di corsi di studio in Lingue e in ambito linguistico presso la sede di Catania saranno a cura della facoltà derivante dall’accorpamento della facoltà di Lingue e letterature straniere e della facoltà di Lettere e filosofia, che solo in caso di istituzione del quarto polo potrà essere denominata facoltà di “Lettere, Filosofia e Lingue”; in caso contrario, la facoltà derivante dall’accorpamento della facoltà di Lingue e letterature straniere e della facoltà di Lettere e filosofia manterrà la denominazione “Lettere e filosofia”». I corsi di laurea in Lingue presso l’università di Catania rimarranno dunque tutti attivi. Rimane invece in sospeso il nome che assumerà la nuova facoltà derivante dall’accorpamento di Lettere e Lingue.
L’ammontare delle risorse che l’ateneo dovrebbe ricavare dall’accordo col consorzio di Ragusa.
Il rapporto tra l’università di Catania e gli enti locali di Siracusa e di Ragusa non è stato un matrimonio d’amore, ma d’interesse. Cruciale è dunque l’ammontare delle risorse su cui l’università di Catania potrà contare per il mantenimento dei corsi decentrati. Si tratta innanzi tutto dell’arretrato delle somme che il consorzio si è finora rifiutato di versare. L’importo complessivo è stato definito in 2 milioni e 600.000 euro «a tacitazione di ogni e qualsiasi pretesa dell’Università relativa a tutti i corsi di laurea tenuti fino all’anno accademico 2009-2010». Questi arretrati dovrebbero essere versati in 4 anni, con una rata di 650.000 euro l’anno, fino al saldo definitivo nel 2013. Il consorzio si obbliga inoltre a versare 1 milione e 400.000 euro per i corsi delle facoltà di Giurisprudenza e di Agraria che verranno tenuti nel 2010-2011 («di cui la metà entro il 31 ottobre 2010 e la restante metà entro il 31 ottobre 2011») e un milione e 500.000 euro per il mantenimento della Facoltà di Lingue (con una previsione di cifre crescenti negli anni successivi). Facendo una rapida somma il conto della spesa a carico del consorzio, per il 2010/2011, è pari a 3.550.000 euro.
Il Senato accademico non si è tuttavia particolarmente soffermato sull’analisi della bozza di “accordo con transazione”. Il testo allegato agli atti del massimo organo collegiale dell’ateneo sembra in verità presentare una contraddizione. Mentre il Senato ha votato che Agraria e Giurisprudenza rimarranno a Ragusa soltanto per il prossimo anno accademico, la bozza prevede la possibilità di proseguire il rapporto “nelle more dell’istituzione del quarto polo” fino al 2013-2014. Continuerà tutto come prima, anche se la costituzione del quarto polo dovesse essere rinviata? Occorrerà attendere il testo definitivo per comprendere se tale apparente motivo di contraddizione verrà chiarito.
Piena garanzia del “diritto al rientro” di tutti docenti impegnati a Ragusa
Si tratta forse dell’elemento più importante dell’intera deliberazione del Senato accademico. Non per caso la definizione della scrupolosa tabella è stata affidata a un giurista: il prof. Di Cataldo, preside di Giurisprudenza. In vista della costituzione della facoltà di Lingue con sede esclusiva a Ragusa, ed ancora più in vista dell’eventuale costituzione di un nuovo ateneo, nessuno potrà obbligare i docenti dell’attuale facoltà di Lingue a trasferirsi obbligatoriamente nella sede di Ragusa. La deliberazione del Senato accademico è in questo senso assai esplicita: «I docenti che in atto prestano servizio presso la facoltà di Lingue e letterature straniere dell’Università di Catania – ivi compresi i docenti di ruolo in atto impegnati presso la sede di Ragusa – laddove, nell’a.a. 2011/2012, non intendano restare incardinati presso la facoltà di Lingue e letterature straniere, con sede esclusiva a Ragusa, potranno, entro il 15 luglio 2010, chiedere il passaggio per mobilità interna alla facoltà, con sede a Catania, derivante dall’accorpamento della facoltà di Lingue e Letterature straniere e della facoltà di Lettere e filosofia, ove saranno definitivamente incardinati a partire dal novembre 2011, fatta salva la possibilità di rinunciare alla richiesta di mobilità interna entro il 28 febbraio 2011».
Verifica dell’esistenza di un corpo docente per la facoltà di Lingue da attivare a Ragusa.
L’ultima domanda da porsi è cosa succederà se, com’è probabile, la stragrande maggioranza dei docenti di Lingue opterà per l’insegnamento a Catania? La deliberazione del Senato prevede l’apertura di una “chiamata di disponibilità”, che investirà prima i docenti di Lettere (dal 15 al 30 luglio 2010), poi quelli di tutte le facoltà dell’ateneo (dal 31 luglio al 14 agosto). Alla fine di questa consultazione si potranno tirare le somme. «Entro il mese di ottobre 2011, tenuto conto delle richieste di passaggio per mobilità interna sopra specificate, verranno costituiti i nuovi organi accademici della facoltà di Lingue e letterature straniere con sede esclusiva a Ragusa; laddove, alla data del 1 ottobre 2011, il numero dei professori (ordinari e associati) che intendono restare incardinati presso la sede di Ragusa risulti inferiore a cinque, di cui almeno tre professori di prima fascia e due professori di seconda fascia, l’organizzazione dei corsi presso la sede di Ragusa sarà assicurata dalla facoltà derivante dall’accorpamento della facoltà di Lingue e Letterature straniere e della facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Catania; ciò, fino al raggiungimento del predetto numero minimo di professori, utile a consentire la costituzione dei nuovi organi accademici della facoltà di Lingue e letterature straniere, con sede esclusiva a Ragusa».
Una deliberazione assunta a larga maggioranza ma non all’unanimità. La votazione di quanto deliberato ha visto contrari soltanto il preside Famoso e quattro dei cinque rappresentanti degli studenti: Nunzio Rinzivillo (Liberi e forti, area Mpa), Andrea Fichera (Studenti per la liberta’, area Pdl ‘lealista’), Emilio Castrogiovanni (Alleanza universitaria-Azione giovani-Controcampus-Arcadia e Trinacria, area Pdl ex An), Giovanni Coppolino (Intesa autonomista, area Mpa).