Antincendio, l’attesa senza fine per le nuove autobotti I nodi da sciogliere per non farsi trovare impreparati

«Si comunica che l’apertura della documentazione amministrativa è spostata a data da destinarsi». Da quando il messaggio è stato pubblicato, di novità sulla gara per la fornitura di mezzi anticendio, un centinaio abbondante tra autobotti e autocarri, non ce ne sono. L’inizio delle operazioni, fissato al 31 gennaio, per motivi non meglio precisati è stato posticipato. Un’evenienza, quella dei rinvii delle sedute, che alla Regione non fa più notizia, ma che in questo caso preoccupa quanti sperano che, la prossima estate, si possa fare affidamento su un parco mezzi più attrezzato di quello attuale, capace di ridurre il rischio di trovarsi appiedati nel pieno dei roghi. A ciò si aggiunge la consapevolezza di una fornitura che si cerca di aggiudicare da circa diciotto mesi.

Era novembre 2020, infatti, quando la gara da 25 milioni di euro venne revocata dopo le proteste delle ditte interessate che, oltre a reclamare tempi più lunghi per formulare l’offerta, denunciarono opacità nella redazione del capitolato d’appalto. A settembre scorso poi, con un’emergenza ancora e gli agricoltori messi in ginocchio, l’annuncio di una nuova procedura con l’obiettivo di arrivare pronti al 2022. Tra proroghe e rinvii, le autobotti ancora non sono arrivate. 

In attesa che a Palermo qualcosa si sblocchi, un aiuto potrebbe arrivare dallo Stato. Ieri il deputato nazionale cinquestelle Gianluca Rizzo ha ricordato che il governo Draghi ha stanziato 40 milioni di euro per dotare di attrezzature utili alla represione degli incendi le forze dell’ordine. Il riferimento va ai carabinieri impegnati in campo ambientale, quelli che un tempo facevano parte del Corpo forestale dello Stato. «Ci auguriamo che il governo regionale faccia la sua parte – ha detto Rizzo – muovendosi per tempo per realizzare l’attività di prevenzione che possa ridurre il fenomeno incendi che in Sicilia ha ormai assunto le caratteristiche di una vera calamità».

Che la lotta ai roghi passi anche dalla prevenzione è un fatto notorio, non solo agli addetti ai lavori. Così come il fatto che queste attività registrino dei ritardi importanti, complice anche la normativa che regola le assunzioni degli operai forestali. Gli stessi che da anni attendono la riforma del settore. «La proposta del governo deve ancora completare i passaggi nelle commissioni all’Ars per poi arrivare in aula – commenta a MeridioNews Maurizio Grosso, segretario generale di Sifus Confali -. La riforma non ci convince, smentisce le promesse fatte dal governo nel recente passato e non risolverà il problema degli incendi». La proposta, presentata dall’assessore all’Agricoltura Toni Scilla, prevede l’aumento delle giornate lavorative per ognuna delle categorie, con la dismissione dei 78isti e l’istituzione di un contingente dei 180isti. «L’aumento del numero di giornate riguarderebbe anche 101isti e 151isti ma verrebbe realizzato nell’arco di sei anni – sottolinea Grosso -. Bisogna anche dire che questo disegno di legge prevede la dismissione del contingente a tempo indeterminato, che andrebbe avanti fino all’esaurimento, e del turnover che fin qui ha consentito di rimpiazzare i pensionamenti». Per il Sifus, la strada da seguire sarebbe stata un’altra: «Vanno ampliate le competenze da affidare ai forestali, perché le necessità del territorio regionale vanno ben oltre il rischio incendi – rilancia Grosso -. Per questo avevamo sostenuto un ddl che però è stato cassato in commssione». 

Indipendentemente dal futuro della legge sui forestali – resta infatti da vedere se entro la fine della legislatura in scadenza a novembre il ddl sarà votato – è certo che la prossima stagione sarà gestita con le attuali regole. Il pensiero, quindi, va ai famigerati viali parafuoco da realizzare per evitare che il fuoco si propaghi con facilità. «Le prime riunioni in assessorato ci sono già state – spiega Grosso -. L’obiettivo pare essere quello di iniziare con le attività entro la metà di aprile, perché farlo prima rischierebbe di fare ricrescere l’erba per il momento in cui le temperature si innalzeranno». 

Resta infine da capire se la Regione, così come fatto negli ultimi anni, si doterà della flotta di elicotteri privata che è stata affiancata ai canadair affittati dallo Stato e ai mezzi messi a disposizione da vigili del fuoco e carabinieri. Discorso simile per il coinvolgimento delle associazioni di volontariato che, la scorsa estate, quando gli incendi erano già diventati una minaccia concreta per l’intera regione, sono state chiamate a fare la propria parte. Un’iniziativa fortemente voluta dal presidente della Regione Nello Musumeci e dall’assessore Toto Cordaro, ma che aveva suscitato le critiche di chi si sarebbe aspettato un impegno più strutturato


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Gianni Filippini, cranio da cattivone della Spectre, con la moglie Florinda Vicari (ex moglie, attuale moglie, socia storica in affari, boh), bellona compagna/socia in affari del cattivone dello Spectre, e sulla coppia la benedizione di Vittorio Sgarbi, in Sicilia sono parecchio noti. Filippini, aostano, ex manager sportivo, ex agente di spettacolo, ha trovato la pacchia […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]