L'uomo di origini tunisine è stato ascoltato dalla procura di Marsala. All'epoca dei fatti era il ragazzo di Jessica Pulizzi e fu ritenuto responsabile di false dichiarazioni ai pm: aveva mentito su spostamenti e conversazioni della mattina della scomparsa
Denise Pipitone, interrogato per sei ore Gaspare Ghaleb L’ex fidanzato della sorellastra è l’unico già condannato
Da circa tre ore la procura di Marsala sta interrogando Gaspare Ghaleb. L’ex fidanzato di Jessica Pulizzi, la figlia di Anna Corona e Pietro Pulizzi e, quindi, sorellastra di Denise Pipitone, la bambina di quattro anni scomparsa da Mazara del Vallo nel Trapanese l’1 settembre del 2004. Ghaleb viene sentito come testimone assistito perché nel processo sulla scomparsa della bimba fu indagato e condannato (il solo in tutta la vicenda) per false informazioni al pubblico ministero. Nello stesso dibattimento invece Jessica, sospettata di avere fatto sparire Denise e di averla consegnata ad altre persone, è stata assolta in tutti e tre i gradi di giudizio dall’accusa di sequestro di persona. La sua assoluzione è, dunque, definitiva.
Dell’uomo di origini tunisine si era già tornato a parlare quando sono stati diffusi gli audio delle intercettazioni registrate nella stazione di polizia in cui venne convocato assieme a Jessica Pulizzi e Anna Corona una decina di giorni dopo i fatti. Ghaleb aveva raccontato agli inquirenti che quell’1 settembre di 17 anni fa era rimasto a casa a dormire fino a dopo Mezzogiorno perché era molto stanco dopo una nottata passata a pescare. Il ragazzo aveva anche negato di avere accompagnato la sua fidanzata Jessica al mercatino vicino (circa 500 metri in linea d’aria) alla casa da cui è scomparsa Denise, in via Domenico La Bruna.
Ghaleb, inoltre, aveva dichiarato anche di non avere sentito nessuno nemmeno al telefono. In realtà, gli inquirenti però hanno poi scoperto che già intorno alle 9.30 del mattino parlava con Jessica Pulizzi. Per di più, nel corso di quella mattinata, il suo cellulare avrebbe pure agganciato le celle telefoniche vicine al luogo della scomparsa della bambina. Le stesse che aveva agganciato anche quello della sua fidanzata. Tra l’altro, è proprio nella sua abitazione che i cani molecolari avrebbero fiutato, all’epoca, le ultime tracce di Denise.