Cantieri in Sicilia, intervista all’assessore Marco Falcone «Nel 2021 opere per 3 miliardi. I contenziosi? Sono calati»

Infrastrutture. Un tema sempre caldo in Sicilia, specie dopo una domenica d’estate trascorsa in coda sulle autostrade dell’Isola dove fioccano i lavori in corso. E nello specifico della metropolitana etnea si è parlato ieri in un confronto a Belpasso, nel Catanese. Tra gli ospiti anche l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone. Prima della tavola rotonda, la visita alla sede del gruppo Radiofonico RMB e alla nostra redazione ha permesso di rivolgere alcune domande: dagli appalti alla risalita del presidente della Regione Nello Musumeci nella classifica stilata dal Sole 24 ore

Fce e la metropolitana si confermano protagonisti nell’area etnea. A quanto ammontano gli investimenti?
«La tratta su cui puntiamo di più è quella Stesicoro-Aeroporto per un importo di 400 milioni di euro, soldi recuperati nel 2019 dai fondi comunitari. Abbiamo un finanziamento ulteriore di 115 milioni di euro per la tratta da Misterbianco a Belpasso e, con un impegno del governo nazionale, che si sta concretizzando, per completare la tratta da Belpasso fino a Paternò per circa 300 milioni di euro. Questi finanziamenti collocano la Sicilia come una delle più importanti stazioni appaltanti d’Italia. Nel 2021 aggiudicheremo opere per 3 miliardi di euro. Una mole importante per fare crescere il nostro territorio e redistribuire ricchezza». 

Una crescita misurabile quando le opere vengono effettivamente concluse. E su questo, purtroppo, la decennale vicenda della metro non è proprio d’esempio…
«Fortunatamente questo luogo comune, secondo cui da un lato si stanziano i soldi e dall’altro non si vedono le opere, lo abbiamo sfatato. Siamo riusciti a finanziare lavori importanti come il raddoppio ferroviario Catenanuova-Bicocca. O appunto la metro Stesicoro-Aeroporto i cui lavori inizieranno a fine 2021. Altri lavori, come il raddoppio ferroviario a Castelbuono, sono avviati e, tra 15 giorni, consegneremo ai cittadini i primi dieci chilometri della Rosolini-Ispica, autostrada che vale 300 milioni di euro. Potrei continuare con la stazione Fontanarossa e altre. Le fasi fondamentali sono tre: lo stanziamento dei soldi, l’attivazione della spesa e i lavori sul territorio».

Lavori spesso con troppe ombre. Quasi non passa settimana senza che sulla nostra testata venga raccontato un appalto dubbio, con principi di rotazione non rispettati e inviti non proprio a sorpresa. Che idea si è fatto del fenomeno e di come arginarlo?
«Per come la vedo io, dal 2018 a oggi è aumentato il numero delle gare d’appalto. Nei servizi di ingegneria e architettura si è passati da 280 nel 2019 a 555 nel 2020. Nelle gare d’appalto avevamo 111 milioni di gare aggiudicate con l’Urega contro i 300 dello scorso anno. E nel 2021 toccheremo quota 400 milioni. Una mole di soldi che può solleticare qualcuno, ma è anche vero che sono calati i contenziosi. Se qualcuno vuole sporcare le cose buone che facciamo, allora è giusto che la magistratura intervenga. Anche se non mi sembra che ci siano indagini estese e, nei casi di poca trasparenza, i vari dirigenti hanno fatto un passo indietro, hanno raccolto la responsabilità di chi ha un ruolo e deve rispettarlo. Di una cosa siamo convinti: il principio di legalità e trasparenza serve anche all’efficienza della pubblica amministrazione».

Magari affinché la Sicilia diventi bellissima ci vorrà ancora un po’, ma intanto è di oggi (ieri per chi legge, ndr) la notizia della risalita nei sondaggi del governatore Nello Musumeci. Un’inversione di tendenza rispetto al recente passato. Come se lo spiega?
«Oggi amministrare è molto difficile. Lo vediamo ogni giorno e può succedere che qualche amministratore locale non venga premiato, temporaneamente, dalla classifiche nazionali. Il governo regionale, dopo qualche difficoltà, sta entrando a sistema nel raccordo della pubblica amministrazione ma anche con le imprese e il mondo produttivo. Va detto, però, che molte cose devono ancora essere fatte; non possiamo essere presuntuosi e pensare di aver raggiunto tutti i risultati necessari. Se Il Sole 24 ore dice che Musumeci ha suscitato un interesse maggiore significa che abbiamo fatto qualcosa di buono. Io posso dire che, da settembre, noi contribuiremo con decine di cantieri, che si aggiungeranno ai 1600 interventi messi in campo finora».


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