Il colloquio tra il prelato e il procuratore capo Massimo Palmeri è durato circa tre ore. Tra i temi toccati, ci sarebbero anche i risultati dell'indagine del tribunale ecclesiastico di Palermo a carico del sacerdote accusato che, però, non si sarebbe mai presentato in aula
Enna, vescovo sentito in procura per abusi sessuali del prete Indagine nata dalla denuncia di una vittima all’epoca 15enne
Il vescovo della diocesi di Piazza Armerina Rosario Gisana è stato sentito in procura a Enna come persona informata sui fatti nell’ambito dell’inchiesta aperta dopo la denuncia di un giovane su abusi subiti da un prete ennese quando era minorenne. Il sacerdote, che è anche un insegnante di religione, è indagato.
Nei giorni scorsi, Gisana aveva già manifestato la propria disponibilità a rendere spontanee dichiarazioni, negando di essere a conoscenza delle contestazioni nei confronti del parroco. A confermare che la curia di Piazza Armerina non ha mai segnalato episodi di abusi, è stato il procuratore capo di Enna Massimo Palmeri. Il colloquio di oggi, per chiarire alcuni aspetti della vicenda, è durato circa tre ore.
Tra i temi toccati ci sarebbero i risultati dell’indagine del tribunale ecclesiastico di Palermo a carico del sacerdote accusato che, però, non si sarebbe presentato in aula rendendo soltanto una testimonianza informale. Gli esiti di quell’indagine furono mandati alla congregazione del Vaticano. La vittima, però, ha denunciato anche di non esserne mai venuta a conoscenza.
Nell’ottobre del 2019, il sacerdote era stato allontanato momentaneamente dalla sua parrocchia di Enna Alta. Durante l’ultima celebrazione della messa, avrebbe affermato di essere malato. Poi si sarebbe trasferito al Nord Italia. A Enna il prete è poi tornato la scorsa estate. Stando a quanto emerso dal racconto del giovane, lui non sarebbe stata la sola vittima degli abusi del sacerdote.
Il giovane che ha denunciato episodi avvenuti in oratorio quando era quindicenne aveva scritto a Papa Bergoglio, raccontando dell’amarezza per l’atteggiamento di altri sacerdoti e della curia alla quale si era rivolto. La vittima ha anche raccontato di avere ricevuto proposte di denaro a titolo di risarcimento e che si sarebbe aspettato, invece, un procedimento ufficiale.