Il presidente della Regione parla di una Sicila preparata, che sta mettendo a punto un piano per garantire la catena del freddo necessaria per preservare l'efficacia delle dosi. Intanto si attendono le disposizioni di Roma per sapere cosa fare per le feste
Natale e Covid, Musumeci attende le decisioni di Conte «Vaccini? Siamo pronti per custodirlo e somministrarlo»
«Nel presepe non abbiamo messo i re Magi, perché quest’anno niente regali, neanche per il Bambin Gesù, che essendo nato in una grotta ha voluto dare un esempio all’umanità». Parla tra il serio e il faceto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, chiamato a rispondere da più fronti su come si dovrà affrontare il primo Natale in tempo di pandemia che la storia moderna abbia visto. Niente di certo ancora, tutto dipende da quello che disporrà il governo nazionale, ma la linea di Musumeci è chiara: l’intenzione è di non inasprire ulteriormente le disposizione di Roma.
«Serve trovare la sintesi tra la voglia di normalità e la condotta della prudenza» dice. Altro tema caldo è quello dei vaccini per il Covid-19, per cui la Regione dovrà intavolare un piano operativo per una distribuzione che sia il più possibile capillare ed efficace, oltre che veloce. «L’assessore alla Salute Razza ha partecipato a diversi incontri – prosegue il presidente – Come sapete l’assegnazione dei vaccini alle regioni italiane sarà graduale».
E spuntano già delle date orientative entro cui tutta la popolazione dovrebbe essere vaccinata. «L’obiettivo è cominciare già il giorno dopo l’arrivo dei vaccini e completare entro l’estate. A partire dai soggetti più esposti, dai soggetti fragili, secondo i programmi del governo e del commissario Domenico Arcuri».
Vaccino che dovrà essere accolto e custodito a basse temperature perché mantenga intatta la propria efficacia. Per questo è necessaria una catena del freddo che possa garantire il percorso delle dosi fino agli ospedali, al momento della somministrazione. Su questo fronte Musumeci parla di una Sicilia preparata. «Abbiamo individuato attraverso la protezione civile il luogo di stoccaggio, abbiamo alcune settimane di tempo per mettere a punto l’organizzazione, arriveremo puntuali, cominciando dalla popolazione della terza età, poi con gli operatori sanitari e così via fino ad arrivare ai giovani».