L'annuncio del primo cittadino messinese riaccende le tensioni con il Viminale. Già nei mesi scorsi, il sindaco aveva accusato di inadeguatezza la ministra Luciana Lamorgese. E per questo rischia il processo per vilipendio
Migranti, De Luca ordina lo sgombero dell’hotspot «Cinque giorni per sgombero, poi sarà demolito»
La partita tra Cateno De Luca e il Viminale è senza fine. Chi si immaginava che l’allentamento dell’emergenza Covid-19 potesse raffreddare le tensioni tra il primo cittadino messinese e il ministero guidato da Luciana Lamorgese si sbagliava. Ieri De Luca ha annunciato l’ordinanza per la chiusura dell’hotspot di Bisconte, nel capoluogo peloritano. Un provvedimento che contiene anche un ultimatum: cinque giorni di tempo per trasferire i migranti altrove, perché poi si procederà alla demolizione. «Non potevo fare altrimenti – ha detto De Luca – si tratta di un centro abusivo, non a norma sotto il profilo igienico-sanitario. Dalle relazioni tecniche degli uffici comunali è emerso che non esiste nessuna concessione per adibire l’area a centro per identificare e registrare i migranti».
Lo spunto per la dura presa di posizione del sindaco è arrivato in seguito alla fuga di un gruppo di migranti dal centro. «La fuga nella notte di mercoledì è la testimonianza più eclatante: 24 migranti a piede libero sfuggiti al controllo della legge. È chiaro ed evidente che non si possono accogliere migranti in tale struttura, perché in questo modo certamente non li aiutiamo». Il primo cittadino, che rischia già il processo per vilipendio nei confronti del Viminale, si è rivolto poi direttamente alla ministra. «Avverto già da ora Lamorgese che se il governo starà a guardare, senza muovere un dito, si aprirà la fase dello scontro istituzionale, mi sono stancato di dover subire scelte che danneggiano la mia gente».