Una svolta nelle indagini sul ferimento del giovane, avvenuto lo scorso 3 maggio. In attesa dei risultati dei Ris di Messina sull'arma ritrovata senza matricola, «si delinea la concreta possibilità che non esista alcun aggressore», fanno sapere i carabinieri
Avola, Paolo Stella potrebbe essersi sparato da solo «Un colpo a brucia pelo» dalla sua stessa pistola
Una svolta nelle indagini per il ferimento del giovane avolese Paolo Stella (classe 1997). I carabinieri di Noto parlano di un «probabile gesto autolesionista». Era stata una chiamata al 112, la sera dello scorso 3 maggio, a segnalare il grave ferimento del ragazzo che, trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Di Maria di Avola, era stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico d’urgenza.
I militari, che indagano per fare luce sulla vicenda, già quella stessa notte hanno ascoltato tutte le persone coinvolte
nella vicenda: parenti, amici, conoscenti e soccorritori del giovane.
Durante il sopralluogo, i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Noto hanno trovato, non lontano dal luogo del ferimento, una pistola calibro 7,65 priva di matricola.
L’arma risultava inceppata. Tra la camera di cartuccia e il carrello della pistola, era rimasto un bossolo incastrato.
Dall’analisi degli indumenti indossati dalla vittima e dall’esame della ferita sull’addome, i militari hanno stabilito che il colpo è stato sparato
da una distanza ravvicinata, quasi a brucia pelo. In attesa degli esami tecnici affidati ai Ris di Messina (che daranno risposte anche sulle eventuali impronte ritrovate sull’arma) i carabinieri hanno raccolto elementi sufficienti per ritenere che l’arma ritrovata – verosimilmente usata per il
ferimento di Stella – era detenuta illegalmente dallo stesso giovane che per questo reato è già stato denunciato.
Da questo «si delinea sempre più la concreta possibilità che non esista alcun aggressore ma si sia trattato
di un atto autolesionista da parte di Stella – sostengono i militari – che avrebbe fatto fuoco contro se stesso per
richiamare l’attenzione della sua ex compagna, o forse, ancora più probabilmente, di un colpo
accidentale dovuto a una manovra maldestra da parte dello stesso ferito». In attesa dei risultati di laboratorio dei Ris di Messina, continuano le indagini dei militari.
Paolo Stella era già noto alle forze dell’ordine per precedenti per furto aggravato in concorso e detenzione illegale ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. In particolare, nel 2016, è stato fermato dai carabinieri alla guida del suo motorino (con a bordo un altro uomo classe 1977 poi arrestato insieme a lui). Durante il controllo, i militari hanno trovato dieci panetti di hashish del peso complessivo di un chilo per un valore sul mercato di almeno 10mila euro.