Coronavirus, in Sicilia si impenna il numero dei contagi «Il virus sta entrando nelle case e colpisce i più fragili»

«Il tasso di crescita dei contagi in Sicilia al momento è superiore a quello della media nazionale». Il presidente Nello Musumeci lo ha affermato stamattina. E il nuovo bollettino lo conferma: 58 nuovi positivi nelle ultime 24 ore. Ieri l’incremento era stato di 45. Anche se già sappiamo che alla nota ufficiale della Regione arrivata a mezzogiorno si devono sommare nuove conferme della mattinata: come i quattro ragazzi contagiati a Troina. E sette casi in provincia di Messina. Rimanendo ai dati ufficiali, i contagiati in Sicilia salgono a 340, ma con le notizie delle ultime ore si arriva già a 351. Tasso di crescita inferiore rispetto alle Regioni del Nord ma superiore a molte altre del Centro-Sud.

E il presidente della Regione annuncia: «Una parte dei militari dell’esercito in servizio in Sicilia sarà da domani impiegata nelle pattuglie di vigilanza urbana e nei punti di arrivo dei passeggeri». Alla richiesta della Regione ha risposto la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese in un colloquio avuto con il governatore. 

Tornando ai numeri, dall’inizio dei controlli sono stati effettuati 3.961 tamponi. In totale sono 340 i casi positivi, così distribuiti per provincia: Catania 151 (+20); Palermo 52 (+5); Siracusa 33 (+5); Agrigento 27 (+3); Enna 21 (un preoccupante incremento di 13 contagi a cui aggiungere i quattro di Troina); Trapani 21 (+5); Messina 16 (invariato rispetto a ieri ma mancano i sette comunicati dal sindaco Cateno De Luca e che sono legati al gruppo di ritorno da Madonna di Campiglio e ci sarebbero altri casi su cui si aspetta conferma); Caltanissetta 12 (+6); Ragusa 7 (+1).

I ricoverati sono 179 (+50 rispetto a ieri) e di questi 36 in terapia intensiva (+7 rispetto a ieri): 91 a Catania, 24 a Palermo, 16 a Messina, 15 a Siracusa, 11 a Enna, 9 a Caltanissetta, 8 a Trapani, 3 a Ragusa, e 2 ad Agrigento. Sono 142 le persone in isolamento domiciliare, quindici sono i guariti (nove a Palermo, due ad Agrigento e Messina, uno a Enna e Ragusa) e quattro morti (il 58enne tecnico di laboratorio dell’Asp di Caltanissetta; l’anziano di Sortino; il 52enne dipendente catanese di Pfizer; e l’82enne di Agira).

L’aumento in tutta l’Isola e in particolare a Catania è sensibile e, secondo fonti sanitarie, è indicativo di una fase nuova del contagio. «Il virus ha prima circolato fuori, con i viaggi, gli incontri – spiega un medico infettivologo – ora sta entrando nelle case e arriva sui soggetti più fragili che necessitano quasi sempre di ricovero». È questo uno dei motivi per cui nelle ultime 24 ore altri 50 contagiati hanno dovuto fare ricorso all’ospedale. A Catania l’ospedale Cannizzaro ospita 17 persone (11 in malattie infettive e 6 in rianimazione). A Caltagirone sono quasi saturi i 50 posti creati per il centro Covid-19: 25 sono le persone ricoverate in Malattie infettive, altre 20 sono in isolamento in Medicina interna, due sono in Terapia intensiva.

Aumentano i contagiati tra il personale sanitario: colpiti nelle ultime ore almeno quattro radiologi nel Catanese. Figura chiave che interviene nella fase di pre-allarme per effettuare la Tac per l’accertamento della polmonite. Diversi anche i medici di Medicina generale (a Sciacca l’ultimo caso è di ieri sera e porta a 20 i contagi legati al focolaio dell’ospedale), i medici di base e gli infermieri (l’ultima è una donna in servizio all’ospedale di Caltagirone). A Catania, infine, chiuderà per quattro giorni la sede dell’Asp (che è stata nei giorni scorsi uno dei cluster in provincia con una decina di casi) per operazioni di sanificazione.


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