Il politico di Trapani, ex Mpa, andrà a processo con la pesante accusa. Il suo era il nome di punta dell'operazione antimafia Scrigno, eseguita il 5 marzo 2019 su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Palermo
L’ex deputato Ruggirello rinviato a giudizio per mafia Venne accolto dal Pd per il referendum costituzionale
È stato rinviato a giudizio per associazione mafiosa l’ex deputato regionale del Partito democratico Paolo Ruggirello. Il politico, eletto all’Assemblea regionale siciliana con la lista Nello Musumeci presidente, salvo poi passare al centrosinistra nel 2016 con il gruppo capeggiato da Nino Leanza, ha pianto durante l’arringa dei suoi legali. Insieme al 53enne il giudice per l’udienza preliminare Filippo Serio ha rinviato a giudizio altre otto persone, tutte coinvolte nel blitz Scrigno, eseguito il 5 marzo 2019 su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Palermo.
Si tratta di Nino Buzzitta, decano della famiglia mafiosa trapanese, Vito D’Angelo, presunto boss della cellula di Favignana, Giuseppa Grignani, Vito Gucciardi, Vito Mannina, ex consigliere comunale di Trapani, Luigi e Alessandro Manuguerra, padre e figlio, e Michele Pollara.
Il processo inizierà il prossimo 8 aprile davanti i giudici del tribunale di Trapani. Contestualmente invece è stata stralciata la posizione di Francesco Todaro. Fedelissimo di Ruggirello, era accusato di favoreggiamento e verrà processato con il rito abbreviato. Durante l’arringa difensiva i legali del politico hanno chiesto il non luogo a procedere oltre che la revoca della misura cautelare in carcere. Richiesta per la quale il magistrato Gianluca De Leo si è riservato di esprimere un parere. Durante le indagini gli inquirenti hanno ricostruito la figura di Ruggirello in relazione alle famiglie mafiose trapanesi, soprattutto in occasione delle elezioni regionali del 2017, durante le quali avrebbe promesso 50mila euro ai capi della famiglia mafiosa di Trapani.
Oltre al politico nel blitz vennero arrestati anche il presunto capomafia Franco Orlando e i fratelli Francesco e Pietro Virga (figli del boss Vincenzo Virga, arrestato da latitante nel 2001): tutti e tre verranno processati con il rito abbreviato.
Assieme a loro verranno giudicate in abbreviato altre sette persone: il presunto boss di Paceco Carmelo Salerno e il suo braccio destro Francesco Peralta, l’ex assessore comunale di Trapani Ivana Inferrera e il marito Ninni D’Aguanno, Michele Alcamo, Tommasa Di Genova e Mario Letizia. Per loro il procedimento proseguirà il 17 febbraio davanti al gup di Palermo. Nella stessa udienza verranno ratificati i patteggiamenti di Filippo Tosto, Maria Stella Cardella e Leonardo Russo.