L'attesa parifica dei giudici contabili sul rendiconto del 2018 è un disastro annunciato. Tra aumento del disavanzo annuale, mancati accantonamenti per i precedenti e debiti fuori bilancio, si prospetta una finanziaria lacrime e sangue
Bilancio della Regione, stangata della Corte dei Conti Disavanzo aumentato, entro dicembre serve un miliardo
Sarà una finanziaria di lacrime e sangue. La Corte dei conti non le manda a dire e mette nero su bianco nel giudizio di parifica sul rendiconto 2018 della regione siciliana quella che appare come la cronaca di un disastro annunciato. Aumento del disavanzo nell’esercizio di competenza dell’attuale governo regionale, ma anche mancato accantonamento dei disavanzi prodotti dai governi precedenti. Senza contare i debiti fuori bilancio e – più in generale- «un modus operandi che queste sezioni riunite stigmatizzano».
Il risultato è che la Regione siciliana dovrà trovare, e appostare nell’esercizio finanziario per il 2019 (dunque nelle variazioni di bilancio che dovranno essere approvate entro il 31 dicembre), le coperture, pari a 1 miliardo e 103 milioni di euro, al disavanzo.
Una enormità, alla quale fa seguito un altro dettato da parte della magistratura contabile, che dice alla Regione di recuperare un altro miliardo di euro, che dovrà invece essere coperto nella programmazione pluriennale e in ogni caso non oltre la durata di questa legislatura.
Ancora, la stilettata non finisce qui, stigmatizzando appunto il «modus operandi – si legge nella parifica – della Regione siciliana, che sottrae sistematicamente alla gestione di bilancio una quota rilevante degli accantonamenti di legge, generando una impropria capacità di spesa».
Nello specifico, la corte critica il frequente ricorso ai debiti fuori bilancio, su cui anche il presidente della commissione Bilancio all’ars aveva sollevato forti dubbi.
Secondo la corte, infatti, «va evidenziato che una parte consistente del deficit si è creata per effetto della gestione parzialmente fuori bilancio dei fondi iscritti nella parte accantonata, pari a 415 milioni 867mila 140 euro».
Certo, i giudici non mancano di dare un’attenuante al governo guidato da Musumeci, ammettendo che «il ciclo del bilancio 2018 è stato fortemente condizionato da due eventi. Dapprima le elezioni regionali del novembre 2017 che hanno ritardato in misura considerevole l’avvio della programmazione finanziaria; successivamente il giudizio di parificazione sul rendiconto 2017, scaturito in contenzioso presso le Sezioni riunite in sede giurisdizionale in speciale composizione».
«Copriremo il disavanzo, la responsabilità del bilancio è del governo e quindi faremo quanto serve – commenta il presidente Nello Musumeci, sollecitato dai cronisti – Sono soddisfatto, saneremo quanto ci chiede la Corte dei Conti. La situazione finanziaria della Regione è oggettivamente critica e difficile: io mai sono stato direttamente o indirettamente corresponsabile dei disastri finanziari prodotti negli ultimi 25 anni».