Caro voli, Cancelleri annuncia un fondo nazionale «Spero che entro Natale arrivino le tariffe sociali»

Perché le tratte con più passeggeri in Italia – la Catania-Roma e la Palermo-Roma – sono rimaste in mano soltanto a due operatori, Ryanair e Alitalia dopo l’abbandono di Vueling, che applicano tariffe molto alte? Se lo chiedono tutti in Sicilia. Lo chiede pubblicamente anche il viceministro ai Trasporti Giancarlo Cancelleri: «Ho già incontrato i vertici dell’Enac sul problema del rincaro delle tariffe aeree dalla Sicilia; la prossima settimana incontrerò i dirigenti di Vueling, per capire i motivi per cui ha deciso di cancellare il volo Palermo-Roma, e quelli di Alitalia», ha detto l’esponente dei Cinque stelle in visita oggi a Palermo. 

Il viceministro annuncia che verrà presentato «un emendamento alla manovra di bilancio per l’introduzione della tariffa sociale. Al momento – ha spiegato – si sta ragionando se applicare la tariffazione sociale ad alcuni soggetti come studenti, anziani, sportivi o a tutti i residenti in Sicilia». E sottolinea che la misura rientrerebbe nelle regole comunitarie. La norma, in fase di stesura, prevede l’istituzione di un fondo nazionale, ma non è stato specificato l’eventuale plafond. «Martedì incontrerò la ministra Paola De Micheli – ha aggiunto – Spero che la tariffazione sociale arrivi entro Natale. Sul rincaro ci sono responsabilità da parte di tutti: un biglietto da Palermo a Roma a 400 euro è scandaloso, vergognoso e inaccettabile. Solo con le lamentele non si risolve nulla, noi stiamo lavorando alle soluzioni».

Poi Cancelleri è tornato ad attaccare la Regione. «La Regione siciliana non ha chiesto la continuità territoriale per Palermo e Catania, è il motivo per cui i due scali non rientrano nelle agevolazioni». Al momento il piano riguarda Comiso e Trapani, per cui c’è un fondo da 50 milioni di euro figlio di precedenti emendamenti alle finanziarie degli ultimi anni. Ma neanche per i due scali minori le tariffe sociali sono partite perché si attende il via libera della commissione europea. «Se la Regione presentasse la richiesta anche per Palermo e Catania il ministero si attiverebbe immediatamente», ha assicurato Cancelleri.

Intanto l’Ance Sicilia, l’associazione dei costruttori, si rivolge all’Autorità garante della concorrenza e del mercato affinché «avvii un’istruttoria per verificare eventuali violazioni delle norme. Perché questo fenomeno, che sta riguardando solo la Sicilia, se non è un cartello di fatto – osserva il presidente Santo Cutrone – voluto o meno, è sicuramente una azzardata speculazione non giustificabile né dal mercato né da motivi tecnici o congiunture esterne». L’Ance calcola che il caro tariffe aree «è un danno stimabile in 10mila euro l’anno per ciascun giovane siciliano che studia in università del Centro-Nord, per ogni giovane startupper che deve girare per proporre le proprie idee e cercare finanziatori, per ogni imprenditore che non può programmare la partenza sei mesi prima a caccia del biglietto in promozione, per ogni operatore che ha già pianificato ingenti spese per partecipare a missioni all’estero e che si ritrova d’un tratto un maggiore costo non previsto».

L’Ance chiede quindi l’intervento dell’Enac, della ministra dei Trasporti Paola De Micheli e della Regione, per «una verifica dei costi degli slot e dei servizi aeroportuali praticati in Sicilia e per concordare le iniziative necessarie a favorire una sana concorrenza e un’apertura a più vettori possibile di queste rotte altamente frequentate e di vitale importanza per la vita e il lavoro dei siciliani».

A rispondere a Cancelleri è l’assessore regionale ai Trasporti Marco Falcone. «Lunedì mattina sul tavolo del ministero dei Trasporti ci sarà il formale documento della Regione Siciliana che ufficializzerà la richiesta di continuità territoriale per gli aeroporti di Palermo e Catania – si legge in una nota -. Se è vero, come si apprende dalle parole dei viceministro Cancelleri, che finora il governo nazionale non aveva contezza dell’emergenza collegamenti aerei fra la Sicilia e il resto d’Italia, da lunedì l’esecutivo potrà dimostrare la propria serietà. Facendosi così carico delle legittime richieste del popolo siciliano. Ma ora e lo dico senza malizia – conclude Falcone – è tempo di dire basta agli alibi».


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